Autovie, soci in assemblea sul rebus dei dividendi
UDINE Non è una cifra imponente dopo le limitazioni imposte alla distribuzione degli utili di Autovie Venete (non oltre il 10%) in tempi di finanziamenti per completare il progetto della terza corsia in A4. Ma, per discutere di circa mezzo milione di euro a disposizione, la concessionaria ha convocato l’assemblea ordinaria dei soci. Il rebus, alla vigilia, è se distribuire o meno quelle risorse. L’appuntamento in videoconferenza è in programma domani, a sette mesi dall’approvazione del bilancio 1 luglio-31 dicembre 2019, un documento contabile dalle caratteristiche diverse rispetto al solito perché ha coperto un arco temporale di sei mesi: una transizione che è effetto della modifica allo statuto della società, approvata lo scorso anno, che ha riportato l’esercizio sociale all’anno solare.
In quell’occasione i soci (la maggioranza è di Friulia, la finanziaria regionale, con il 72,96% del pacchetto, quindi Regione Veneto con il 4,83%, Infrastrutture Cis con il 4,28% e il restante 20% diviso tra credito, assicurazioni, enti locali e numerosi azionisti minori) diedero il via libera ai numeri: fatturato pari a 109 milioni 988mila euro, utile ante imposte di 14 milioni 313mila euro, utile netto di 5 milioni 638mila euro. Fra le diverse voci, significativa quella relativa alle manutenzioni che vede un impegno di 6 milioni 787mila euro, mentre gli avanzamenti sui lavori di costruzione della terza corsia sfiorano i 61 milioni.
Per quanto riguarda la redistribuzione degli utili, in quell’occasione fu la presidente di Friulia Federica Seganti a proporre di rinviare la decisione a una successiva assemblea da convocare entro il 30 ottobre 2020. Una pandemia che non lascia tregua, con problemi anche solo di convocazione delle persone, ha fatto sforare la scadenza, ma ora ci siamo e domani appunto l’assemblea si riunirà in via ordinaria per trattare l’ordine del giorno sulla destinazione degli utili. Non tutti gli utili, tuttavia. Non dunque l’intera quota di 5,6 milioni di euro, ma solo il 10%, come si legge nella relazione del collegio sindacale che ricorda che l’assemblea dei soci del 24 febbraio 2017, con riferimento ai nuovi contratti di finanziamento con Cassa depositi e prestiti e Banca europea per gli investimenti, ha approvato alcune clausole contrattuali che, tra l’altro, limitano la distribuzione di dividendi sino a un massimo del 10% dell’utile netto.
In ballo dunque ci sono 560mila euro che in seduta di consiglio di amministrazione di inizio aprile si propose di non erogare ai soci, con conseguente decisione dell’assemblea di congelare la questione e di rinviarla a un successivo approfondimento.
«Considerato che la nuova proposta non prevede alcuna distribuzione dei dividendi, ne condivide l’adozione – si legge ancora nella relazione del collegio sindacale –. Nel merito, tenuto conto del contesto conseguente alla situazione emergenziale Covid-19, degli obiettivi e dei programmi della società, il collegio conferma la raccomandazione di non procedere alla distribuzione di dividendi». A quanto si sussurra, tuttavia, qualche azionista, a partire da Friulia, potrebbe chiedere la sua parte di utile. Domani la decisione. —
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