Balbinot nominato Cavaliere del Lavoro: «Al servizio del Paese»

Carriera internazionale al vertice da Generali a Allianz. L’impegno nella Onlus: «Solidarietà e impegno sociale valori essenziali»

Piercarlo Fiumanò

«Mi sento profondamente onorato di ricevere un riconoscimento così prestigioso dalle mani del Presidente della Repubblica. Insieme alla gratitudine e all’orgoglio, avverto anche una responsabilità rilevante, quella di continuare a contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, un impegno che affronterò con determinazione e professionalità mettendo al servizio della comunità la mia esperienza lavorativa e personale»: Sergio Balbinot, fra i manager più apprezzati a livello internazionale con una carriera al vertice dei colossi mondiali delle assicurazioni triestine, Generali prima e Allianz poi, ha ricevuto in una cerimonia al Quirinale le insegne di Cavaliere del Lavoro da Sergio Mattarella. A fine anno si chiuderà il mandato del top manager nel board di Allianz dove in questi anni ha guidato le attività nell’Europa Sud-Occidentale, inclusa l’Italia, nei 13 paesi del Sud-Est Asiatico e in altri mercati internazionali. Conserverà altri incarichi di rilievo come la presidenza di Allianz Spa e di Allianz China Holding: «In tutta la mia carriera professionale, da Trieste a Monaco, ho avuto la fortuna di lavorare sempre con squadre fortissime e di talento e vorrei condividere con loro questo riconoscimento».

Si avverte subito una speciale empatia fra il Presidente e il top manager triestino che è conosciuto non solo per essere stato il top manager dei due mondi, lo scopritore dei mercati di Cina e India al vertice delle due più importanti compagnie assicurative europee, ma anche un uomo molto impegnato nella solidarietà sociale. E questo Mattarella apprezza e sa benissimo.

A Trieste Balbinot e la moglie Nada hanno costituto nel 2004 l’associazione non-profit “Bambini del Danubio Onlus”, che sostiene le cure mediche di bimbi malati gravemente che vivono in condizioni di indigenza nelle aree danubiano-balcaniche e di altre aree di povertà nel mondo, dall’Africa al Sud-America e all’Asia. Grazie all’associazione e all’impegno dei volontari, negli anni sono stati assistiti circa 270 bambini affetti da patologie molto gravi, curati in prevalenza all’ospedale Burlo Garofalo, struttura triestina di grande eccellenza a livello internazionale, oppure in altri ospedali specializzati, quando necessario per specifiche patologie: «Credo che la solidarietà e l’impegno sociale siano valori molto importante soprattutto in un periodo così complesso e difficile come quello che stiamo attraversando. Per questo continuerò a dare il mio contributo personale».

Il top manager, sposato con due figli, che conosce cinque lingue (in primis il tedesco), ha sempre avuto una visione globale della finanza. Ai tempi delle Generali era stato soprannominato il Marco Polo del Leone. E oggi come interpreta uno scenario geopolitico e economico di grande preoccupazione dominato dalla guerra in Ucraina? «É una fase storica molto difficile e di grande preoccupazione. Non posso che condividere quanto detto oggi dal nostro Presidente che ha esortato l’Europa a una risposta unitaria e coerente. Sul piano economico non credo che la globalizzazione sia finita. I conflitti vanno risolti».Lo stesso legame affettivo fra Balbinot e la città di Trieste, anche durante gli anni passati al vertice di Allianz a Monaco, non si è mai interrotto: «Trieste è da sempre nel mio cuore. Vedo un grande sviluppo in questi anni. Una città sinonimo di grande eccellenza, di centri di ricerca all’avanguardia e di un sistema educativo e universitario di altissimo livello. Siamo sulla buona strada». Concetti che Balbinot espresse anche nel 2016, per il decennale di Allianz Spa, dal palco allestito in Piazza Unità per il concerto dell’Orchestra Filarmonica della Scala, ricevendo dal sindaco il Sigillo Trecentesco di fronte a novemila persone, quando ricordò che Allianz ha mantenuto un forte presidio a Trieste, investendo nel futuro dell’azienda e, con essa, nel sistema economico della città e della regione.

La sua carriera inizia alle Generali nel 1983. Balbinot compie tutto il cursus honorum all'interno del gruppo triestino in 30 anni di carriera, dall'assunzione nella filiale di Monaco di Baviera alla carica di co-ceo, ricoperta dal 2002 al 2012. Nel gruppo triestino in tandem con l’altro ad Giovanni Perissinotto sigla l'alleanza con il gruppo ceco Ppf per creare una joint venture per le attività nell'Europa Centro Orientale. Diviene il regista dello sbarco delle Generali in Cina nel 2005, con un maxi-contratto da 2,4 miliardi di dollari per la previdenza integrativa alla China National Petroleum, nonché dell’ingresso nel business assicurativo in Vietnam e India. Sono gli anni in cui Balbinot entra nel Consiglio consultivo costituito nel 1999 nella provincia del Guangdong, massima autorità della provincia cinese che si rivolge a lui nel percorso verso l’economia di mercato. Con la gestione di Mario Greco Balbinot assumerà l'incarico di Chief insurance officer.

Il passaggio in Allianz, nel gennaio 2015, rafforza il prestigio personale costruito a Trieste dando un importante contributo al consolidamento del gruppo tedesco nell’area dell’Europa Sud-Occidentale e alla forte espansione nel mercato asiatico, dove Allianz è presente in tredici Paesi, tra i quali la Cina. Sotto la sua regia il colosso tedesco diventa primo gruppo assicurativo-finanziario straniero ad ottenere tre autorizzazioni dell’Authority locale ad operare in Cina con società assicurative e di asset management assicurativo con azionariato totalmente straniero. Balbinot, che dal maggio di quest’anno è presidente di Allianz Spa, nel 2021 centra l’obiettivo dell’acquisizione della compagnia Danni Aviva Italia, oggi Allianz Viva. Così lo descrisse tanti anni fa in assemblea a Trieste l'ex presidente delle Generali Antoine Bernheim: «Balbinot è una splendida persona con un solo difetto: è talmente gentile e buono da credere che il genere umano sia gentile».—

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