Banca delle Terre Venete triplica l'utile in un solo anno
Assemblea dell'istituto nato dalla fusione fra Credito Trevigiano e Rurale Brendola. Dal 2020 a oggi i fondamentali migliorati oltre le previsioni: «Vicini al territorio»

Utile quasi triplicato in un anno. Il consiglio di amministrazione di Banca delle Terre Venete - Gruppo Bcc Iccrea - ha presentato i risultati del bilancio 2022 ai soci riuniti in assemblea ieri alla Fiera di Vicenza. I soci, per la prima volta in presenza dalla nascita dell'istituto, hanno approvato all'unanimità il bilancio e rinnovato gli organi sociali.
Il bilancio ha evidenziato un utile netto di oltre 42 milioni di euro, pressoché triplicato rispetto ai 16 milioni del 2021, un patrimonio netto (post riparto dell'utile) di 311 milioni di euro, in crescita del 13,7% rispetto all'anno precedente.
«Gli obiettivi prefissati nel piano di fusione tra Cassa Rurale e Artigiana di Brendola e Credito Trevigiano, che nel 2020 hanno dato vita a Banca delle Terre Venete, sono stati ampiamente raggiunti e superati», ha sottolineato il presidente dell'istituto di credito Gianfranco Sasso.
«Ci confermiamo una banca solida, che crea valore economico, e si sta preparando ad affrontare le sfide del futuro verso le direttrici dell'innovazione, della sostenibilità e delle nuove generazioni». Sotto il profilo della redditività, il Roe (rapporto tra risultato finale e mezzi patrimoniali) di Banca delle Terre Venete si è attestato al 15,4%, esito ben al di sopra delle aspettative considerando l'obiettivo del 4,7% previsto nel piano di fusione. Il margine di intermediazione ha sfiorato invece i 100 milioni di euro.
«La gestione prudente e attenta, con particolare attenzione al credito, è l'elemento caratterizzante dell'operato della banca e che ha permesso di raggiungere questi significativi risultati», ha dichiarato il direttore generale Eugenio Adamo.«Anche nel 2022 abbiamo confermato supporto e attenzione alle numerose iniziative in ambito sociale, sportivo, sanitario, culturale e del terzo settore realizzate nel territorio, in risposta ai bisogni delle comunità locali e del loro sviluppo futuro», ha spiegato il vicepresidente vicario Pietro Pignata.
«Nella ridistribuzione degli utili realizzati ampia attenzione è stata rivolta alle nuove generazioni, nonché al rigoglioso tessuto di associazioni, enti no profit e parrocchie che costituiscono per la nostra regione un patrimonio inestimabile. Banca delle Terre Venete continuerà ed incrementerà questo percorso virtuoso, caratterizzato da solidarietà, inclusione e formazione, a beneficio della collettività».
Le erogazioni a favore del territorio, nel 2022, hanno superato quota 500, per un totale di oltre 600 mila euro di contributi. Tra le iniziative più significative, in particolare, si sottolinea il progetto di crowdfunding, che con 39 progetti dedicati ha coinvolto dall'avvio nel 2020 più di 5 mila donatori e raccolto 480 mila euro. La Banca ha inoltre destinato 120 mila euro per le borse di studio rivolte ai giovani soci under 35 e ai figli dei soci e 200 mila euro ad otto progetti innovativi di altrettanti istituti professionali e tecnici.
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