Banche apripista in Corea e Iran per l'internazionalizzazione delle imprese
UDINE. «L’internazionalizzazione rappresenta un driver strategico per innescare il processo di crescita virtuosa e le banche italiane sono a fianco del governo e del sistema imprenditoriale per fornire il necessario supporto finanziario, come testimonia la presenza anche delle grandi banche nelle missioni di sistema».
È quanto ha detto Guido Rosa, presidente del Comitato Tecnico dell’ABI per l’Internazionalizzazione.
Reduce da una serie di missioni in Corea del Sud, Iran e Colombia, e con gli occhi sull’Iran, meta possibile di una prossima missione, il banchiere sottolinea che il sistema di promozione delle aziende italiane all’estero funziona abbastanza e che Sace e Abi stanno lavorando per renderlo ancora più efficiente.
«La scelta delle missioni - spiega Rosa - spetta essenzialmente al ministero dello Sviluppo Economico e alla Confindustria. Noi abbiamo una funzione essenzialmente di supporto».
«Tradizionalmente - ricorda - le banche italiane sono sempre state a fianco delle aziende per i rapporti con l’estero sia nelle importazioni che nelle esportazioni. Rispetto al passato, quando ciò avveniva soprattutto attraverso la rete estera, oggi c’è meno necessità della presenza fisica ’in locò». Alle missioni estere inoltre, aggiunge Rosa, «partecipiamo con una presenza qualificata, banche che rappresentano circa i due terzi degli impieghi del settore bancario. Il sistema funziona abbastanza bene ma con la Sace stiamo lavorando per fare ancora meglio».
Parlando dell’ultima missione in Corea del Sud, il responsabile per l’internazionalizzazione dell’Abi fa presente che «alla missione hanno partecipato otto dei principali gruppi bancari che rappresentano circa il 70% dell’intero settore bancario italiano in termini di totale attivo: BNL-BNP Paribas, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Vicenza, ICCREA, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena, UBI Banca, UniCredit».
«Inoltre - prosegue - sono stati stanziati oltre 1,5 miliardi di euro per le imprese che scelgono di operare nella Corea del Sud, puntando sul dinamismo economico di un mercato che presenta grandi potenziali di crescita e di queste risorse il 76% è stato utilizzato. Vi è quindi grande spazio per il finanziamento di nuovi progetti di business e flussi di esportazioni».
«Le banche - chiarisce Rosa - partecipano alla missione per assistere e supportare le imprese italiane che vorranno cogliere le opportunità di investimento nel Paese e stabilire dei contatti con le banche locali, la cui collaborazione è fondamentale per lo sviluppo delle relazioni economiche bilaterali, soprattutto alla luce dell’Accordo di libero scambio (Free Trade Agreement, o FTA) con L’Unione Europea, che è entrato in vigore il primo luglio 2011».
«L’internazionalizzazione - prosegue - rappresenta un driver strategico per innescare il processo di crescita virtuosa. Oltre alle linee di credito, gli imprenditori che operano in Sud Corea possono avvalersi dell’assistenza di importanti interlocutori di riferimento. In particolare, due principali gruppi bancari italiani sono direttamente presenti nella Corea del Sud con un ufficio di rappresentanza».
Altra realtà di grande interesse è l’Iran che dovrebbe presto essere meta di un nuova missione.
«Il sistema bancario italiano è molto interessato a ristabilire canali diretti fra banche italiane e banche iraniane».
La strada però è ancora lunga perchè gli Usa devono ancora fare chiarezza sulla fine delle sanzioni.
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