Banche, il ministro Padoan: "Problema risolto, restano punti critici ma risolveremo"

Fabrizio Viola numero uno di Bpvi e Cristiano Carrus, ad di Veneto Banca al cospetto della Banca Centrale europea per discutere del futuro delle due banche. La Commissione intanto spiega di voler procedere "il più rapidamente possibile". Venerdì i Cda dei due istituti

PADOVA. Riflettori puntati anche oggi, giovedì 30 marzo, sulle banche venete. Le autorità di vigilanza europee sono pronte a incontrare i vertici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Fabrizio Viola numero uno di BPVI e Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca dunque andranno alla Banca Centrale europea per discutere del futuro delle due banche. Ma il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Bloomberg Television spiega già in mattinata che "il problema con le banche è stato risolto, nel senso che ci sono ancora alcuni punti critici ma ora troviamo le soluzioni in un contesto di normativa europea".

La Commissione Ue, intanto, precisa una fonte da Bruxelles, "è in contatto con le autorità italiane e la Bce su Banca Vicenza e Veneto Banca, in vista di far avanzare il processo di notifica il più rapidamente possibile".

Sia la Bce sia la Commissione hanno due ruolo fondamentali per dare l'ok all'intervento dello stato italiano nel capitale delle due banche: la bce come supervisore e la Commissione per assicurare il rispetto delle regole Ue in particolare sugli aiuti di stato.

Bpvi chiude il 2016 con 1,9 miliardi di perdite
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Le due banche non hanno recentemente centrato l'obiettivo di adesioni dell'80%, prevista nel regolamento dell'offerta di transazione rivolta agli azionisti. Ora gli investitori sperano in un'accelerazione del percorso che porterà alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, specie dopo la comnicazione dei conti 2016 Bpvi che si sono chiusi con 1,9 miliardi di perdite. Quelli di Veneto Banca sono attesi in settiamana: si parla di un miliardo di rosso.

Ma l'amministratore delegato della Popolare di Vicenza, Fabrizio Viola sembra essere fiducioso.

In un'intervista al Messaggero pubblicata stamani, Viola ha sottolineato che "l'ipotesi più probabile è quella di una ricapitalizzazione pubblica" e che ci son le condizioni perché questo possa accadere.

Messina: "Errore non dismettere gli immobili pubblici"
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MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-CONFERENZA AULA MAGNA BO. MESSINA

A Padova in un incontro organizzato da "Il mattino di Padova" il ceo di Intesa San Paolo Carlo Messina ha precisato che Intesa non metterà più un euro nel Fondo Atlante, augurandosi che gli 1,7 miliardi residui ancor aa fondo vadano al mercato delle sofferenze (anche di Bpvi e Veneto banca) e non nel capitale delle due ex popolari controllate dal fondo di Alessandro Penati.

La partita della ricapitalizzazione delle banche venete che vale circa 5 miliardi, potrebbe tuttavia avere consistenti effetti sui conti delle altre banche tricolore. Siamo ancora, purtroppo, alle battute iniziali della procedura di autorizzazione europea ma i due punti nodali della questione sono l’utilizzo delle risorse di Atlante non ancora utilizzate e l’eventuale svalutazione degli attuali azionisti in caso di ingresso dello stato. Non è escluso, anche l'azzeramento della quota del Fondo che porterebbe, dopo le svalutazioni già attuate, di vanificare per tutti i sottoscrittori - Intesa in testa - l'investimento fatto con conseguenze sui conti di bilancio.

Ieri, sempre il ministro Pier Carlo Padoan ha precisato: «Stiamo dentro le regole e lavoriamo quotidianamente con le istituzioni europee» perché l'intervento pubblico sulle banche «sia completamente compatibile con le regole dell'architettura finanziaria europea». Il ministro ha così tolto ogni dubbio sulla possibilità di una ricapitalizzazione preventiva delle due banche venete senza l’ok dell’Europa che ancora non dà segnali di disco verde. Tecnicamente, l’affronto, sarebbe possibile ma così non sarà.

«Abbiamo stabilito degli strumenti dopo un lungo dialogo con l’Europa», ha ricordato Padoan, sottolineando che «l'Unione bancaria è alle fasi iniziali e sta sperimentando sul campo come gestire le situazioni di fragilità» precisa il ministro. L'iter per la concessione degli aiuti di Stato alle banche venete è ancora in una fase iniziale mentre Mps è in «stato avanzato» ha riferito la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro.

Domani, Venerdì 31 marzo si terranno i Cda dei due istituti. Sul tavolo, tra l'altro, la risposta alla richiesta di ulteriori bond garantiti dallo Stato. Per settimana prossima sono attesi anche i conti di Veneto Banca.


 

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