Banco popolare e Bpm, sì al matrimonio ma solo senza aumento di capitale

Sindacati possibilisti sulla fusione. Saviotti: "Abbiamo un ottimo rapporto con i sindacati e facciamo sempre tutto quello che deve essere fatto insieme a loro"

Banco popolare e Bpm, matrimonio vicino ma nessun aumento di capitale in vista. «Siamo prossimi alla conclusione. Prima o poi finiremo». Così l’amministratore delegato di Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, arrivando alla sede milanese dell’Abi in occasione del direttivo dell’associazione dei banchieri in merito ai tempi della fusione con Bpm, che stando alle indiscrezioni potrebbe concretizzarsi a giorni.

Se il consiglio della banca veronese possa essere ancora convocato per una riunione già nel fine settimana per dare il via libera, Saviotti aggiunge «di non saperlo dire». In merito a un aumento di capitale necessario per concludere la fusione con Bpm, Saviotti ribadisce: «L’ho detto centinaia di volte, non esiste aumento di capitale. Se ci fosse aumento non si farebbe l’operazione».

E ancora: «Non so dire» se convocheremo i consigli entro il fine settimana, ha aggiunto Saviotti. Pochi giorni fa lo stesso Saviotti aveva espresso la convinzione di poter chiudere l’intesa entro domenica 21 febbraio, poi sono circolate indiscrezioni su un allungamento dei tempi.

L’atteggiamento dei sindacati, che rappresentano i dipendenti soci della Bpm, non preoccupa Saviotti, in vista della futura aggregazione. «No», ha risposto il banchiere a chi gli chiedeva se ci fossero dei timori. «Abbiamo un ottimo rapporto con i sindacati - ha detto, interpellato al termine della riunione del comitato esecutivo dell’Abi- e facciamo sempre tutto quello che deve essere fatto insieme a loro. Anche in questo caso avremo sicuramente la loro collaborazione».

Non ci saranno dunque ostacoli da parte dei sindacati interni di Bpm alla fusione con la banca veronese, specie dopo il duro confronto tra Giuseppe Castagna ed i vertici Fabi di  venerdì scorso. Nei giorni scorsi il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, ha chiesto esplicitamente delle garanzie al consigliere delegato della Bpm, Giuseppe Castagna, lasciando intendere di essere pronto a opporsi alla fusione.

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