Banda larga: il Nordest non è appetibile. In Veneto solo 79% delle aziende connesso
PADOVA. Il Nordest, quanto a banda larga, è stato fino ad oggi un “fallimento di mercato”. E' un dato di fatto che emerge dai numeri: i grandi operatori non hanno avuto, in queste regioni, né interesse né sufficiente ritorno economico per investire al pari di grandi centri come Milano e Roma dove la concentrazione degli accessi paga.
Il risultato? Oggi Veneto e Friuli Venezia Giulia sono peggio della Calabria per posa di fibra ottica. Laddove però il privato ha fallito può ora intervenire il pubblico. E il governo Renzi ha lanciato il suo programma per l'infrastrutturazione digitale del Paese: si tratta della strategia varata a marzo 2015. Obiettivo: 100% della popolazione collegata a 30 Mega byte al secondo e 85% del territorio collegato a 100 mbps entro il 2020.
Oggi siamo molto lontani da questo obiettivo in Italia: al 31 marzo 2015 le case coperte erano il 10% del totale, con un 26,4% di sistema misto (fibra ottica-rame) e un 71,38% di unità immobiliari non servite da banda ultarlarga. "La statistica veneta è impietosa ma negli ultimi tempi qualche posizione è stata recuperata – spiega Luca De Pietro, docente di eGovernment ed e Democracy all'Università di Padova – oggi la banda larga come copertura di 2 mega raggiunge il 98% ma siamo deficitari nella banda ultra larga”. La stima è solo di un 3% per le famiglie.
La moltiplicazione dei device (strumenti con cui ci colleghiamo in rete) ci spinge però a crescere: servizi e App navigheranno sempre più su banda. Se ne è di recente parlato anche qui a Nordest al DigitalMeet. “Gli operatori non hanno investito a Nordest per la scarsa remunerazione dell'investimento – conferma Salvatore Lombardo, ceo Infratel Italia (infrastrutture e comunicazioni) del Mise – nasce da qui il deficit infrastrutturale. Senza questo intervento pubblico governativo al 2018 solo il 43% degli italiani saranno raggiunti dalla fibra. Abbiamo 2,5 miliardi di risorse da investire più altri due miliardi per il completamento del piano in accordo con le Regioni. Per fine anno stimiamo di firmare i patti per colmare il deficit” spiega Lombardo.
Mercoledì 28 ottobre intanto la Regione Veneto ha dedicato l'ultimo numero di “Statistiche Flash”, la pubblicazione periodica curata dalla sezione Sistema Statistico della Regione, proprio alla rivoluzione digitale. L'Agenda Digitale del Veneto, si legge, ha già visto l'investimento di circa 100 milioni in diverse iniziative, finanziate con risorse regionali, nazionali ed europee. “La Regione – sottolinea il vicepresidente Gianluca Forcolin - sta dotando della banda larga e ultralarga anche i territori veneti ancora non serviti dal mercato in quanto considerati ‘non appetibili’”. Sono già stati realizzati circa 400 interventi di posa di fibra ottica e servizi di connettività in 703 località della regione finora non servite.
Dai dati statistici risulta che in Veneto nel 2014 usa internet in modo regolare il 61% della popolazione tra i 16 e i 74 anni (il 59% in Italia e il 75% nell'UE28), in costante crescita negli ultimi anni, ma rispetto agli obiettivi europei sono ancora troppi gli esclusi digitali: un veneto su tre non si è mai connesso a internet. L'88% degli internauti veneti manda o riceve e-mail, il 68% legge giornali o riviste online e il 58% utilizza i social network. Rispetto alle abitudini dei cittadini europei, internet è invece ancora poco usato per relazionarsi con la pubblica amministrazione e per effettuare attività transattive, come l'home-banking o gli acquisti online. In Veneto solo il 26% della popolazione è abituata a ordinare o acquistare merci online (pari al 38% di chi usa internet). In Veneto nel 2014 la quasi totalità delle imprese con almeno 10 addetti dispone di un collegamento a internet, mentre minore è la penetrazione del digitale nelle imprese più piccole, connesse alla rete per il 79%.
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