Bankitalia: in Friuli Venezia Giulia ripresa con il freno
UDINE. Nella prima parte del 2015 la domanda rivolta all’industria del Friuli Venezia Giulia ha proseguito la crescita moderata iniziata nell’anno precedente, che ha coinvolto anche i consumi interni.
Le esportazioni – al netto della cantieristica, caratterizzata da prolungati cicli di produzione – sono aumentate in misura più contenuta rispetto al Nord Est e all’Italia.
Nell’indagine svolta a inizio autunno dalla Banca d’Italia presso le imprese industriali, la quota degli intervistati che ha dichiarato un aumento del fatturato nei primi tre trimestri dell’anno ha superato lievemente quell a con vendite in calo; per il semestre successivo prevalgono le previsioni di una stabilizzazione o di un aumento degli ordini.
Nell’anno in corso tre quarti delle imprese del campione ha confermato i programmi di moderata crescita degli investimenti formulati a primavera.
Nell’edilizia la diminuzione dei livelli di attività è proseguita, ma a un ritmo più contenuto; nel mercato immobiliare le transazioni sono lievemente aumentate, stabilizzandosi su livelli comunque assai inferiori a quelli antecedenti il 2012.
Dopo una prolungata flessione dei consumi, le vendite delle imprese commerciali al dettaglio hanno mostrato un lieve aumento.
La moderata ripresa non si è ancora riflessa in un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro. La dinamica dell’occupazione è stata negativa e peggiore sia rispetto al Nord Est sia al complesso del paese.
Tale calo, unito a quello delle persone inattive, si è riflesso sul tasso di disoccupazione che ha raggiunto un nuovo massimo storico.
Anche in Friuli Venezia Giulia il ricorso ai contratti a tempo indeterminato si è intensificato, in connessione con le recenti misure del Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro.
Nella prima metà del 2015 i prestiti bancari ai residenti in regione hanno ripreso ad aumentare.
La crescita dei finanziamenti alle imprese è risultata circoscritta a quelle medie e grandi, mentre per le altre aziende il credito è ancora diminuito.
I prestiti alle famiglie consumatrici sono rimasti sostanzialmente stabili e sono cresciute le erogazioni di nuovi mutui immobiliari.
Tuttavia la qualità del credito si è ulteriormente deteriorata sia per le imprese sia per le famiglie.
Secondo le informazioni tratte dall’indagine condotta presso le principali banche che operano in regione, la domanda di finanziamenti si è ulteriormente rafforzata e le condizioni di accesso al credito sono lievemente migliorate.
È proseguita la crescita dei depositi bancari delle famiglie consumatrici, sospinta dai conti correnti.
(Elena Del Giudice)
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