Bcc: Cassa Centrale lancia il piano industriale per formare il "suo" gruppo

Base di partenza: un patrimonio netto di 234 milioni, al quale entro maggio 2017 si aggiungerà un aumento di capitale di 600 milioni conferiti dalla Bcc, per passare al conferimento di partecipazioni pari a 270 milioni per le bcc

Il Gruppo bancario cooperativo autonomo con capogruppo Cassa centrale banca di Trento (Ccb) si deve fare. È quanto, in sintesi, ha affermato oggi il direttore della Ccb, Mario Sartori, al convegno 'Riforme e territori, il valore c'è se la Bcc è al centro', che si è svolto al Centro congressi di Verona-Fiere alla presenza di 750 delegati di quasi 200 tra Bcc, Casse rurali (Cr), e Banche popolari e banche private da tutta Italia, tra cui le 39 casse rurali trentine, 21 delle 28 Bcc venete, e tutte le 13 Bcc friulane.

Il convegno è stato infatti l'occasione per presentare il progetto.

Tra qualche settimana la Banca d'Italia emanerà la normativa secondaria della riforma del credito cooperativo e successivamente, come emerso al convegno, Ccb presenterà l'istanza autorizzativa per costituire il proprio gruppo autonomo,distinto da Iccrea. Per fare questo la legge concede 18 mesi di tempo e la capogruppo dovrà dimostrare di possedere almeno unmiliardo di patrimonio.

«Cassa centrale banca - ha esordito Sartori - si è posta l'obiettivo di creare un autonomo Gruppo bancario cooperativo nazionale basato su un modello di sviluppo originale, che coniughi il corretto equilibrio fra le logiche di un Gruppo bancario e l'autonomia delle Bcc-Cr».

Questo l'assunto concettuale per convincere i 180 istituti di credito a dare la loro adesione al contratto di adesione e permettere così l'aumento di capitale, che secondo il piano industriale presentato da Sartori prevede una base di partenza con un patrimonio netto iniziale di 234 milioni di euro di Ccb, al quale entro maggio 2017 si aggiungerà un aumento di capitale in contanti di 600 milioni di euro conferiti dalla Bcc, per passare al conferimento di partecipazioni pari a 270 milioni di euro delle società controllate del gruppo. Una strategia che porta al valore complessivo di un miliardo e 104 milioni, a cui si aggiungono 200 milioni di euro di aumento di capitale rivolto al mercato e il supporto della DZ Bank che dovrà definire le modalità e le quantità.

«Questa la nostra proposta - ha sottolineato Sartori - per testare che siamo in grado da soli di superare l'asticella del miliardo».

Il modello si basa sull'adesione di 89 Bcc (ma naturalmente il numero reale degli istituti aderenti si potra' conoscere solo nei prossimi mesi) e si fonda su un approccio "risk based" in base al quale più la singola Bcc è virtuosa maggiore sarà la sua autonomia operativa rispetto alla capogruppo.

Sartori ha spiegato che, considerando i dati a fine 2015, il nuovo gruppo sarà "il piu' solido in Italia" con un Cet 1 al 15,7% e una raccolta diretta da 40,4 miliardi. "Positiva ma debole" la redditività, su cui "si potrà solo migliorare" con un target di utile lordo a 146 milioni nel 2020.

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