Belluno, associazioni di categoria mobilitate a fianco della Provincia

Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Cna: "I servizi a questo territorio devono essere garantiti"

BELLUNO - «Che un territorio, storicamente virtuoso, sia costretto a mobilitarsi e a manifestare per chiedere al governo nazionale le risorse necessarie per garantire servizi essenziali come la manutenzione delle strade e delle scuole è di per sé un segnale inequivocabile del mal funzionamento del sistema-Paese. Se poi consideriamo che i bellunesi “regalano” alle casse dello Stato più di ottocento milioni all’anno di tasse (a fronte dei 28 richiesti da Palazzo Piloni!), ciò diventa ancora più inaccettabile. A tanto ammonta, infatti, il così detto residuo fiscale, ovvero la differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle amministrazioni pubbliche».

Così Confindustria Belluno Dolomiti, Appia Cna, Confartigianato Imprese Belluno e Confcommercio Belluno, in una lettera aperta al governo con cui annunciano la mobilitazione a fianco della Provincia.

«Da questo punto di vista, tutte le Regioni del Nord a statuto ordinario presentano un saldo positivo. Ovvero versano molto di più di quanto ricevono: il saldo del Veneto ammonta a circa 18,2 miliardi di euro, che si traduce in 3.733 euro conferiti da ciascun residente. Bellunesi compresi, ovviamente. Anche per questo condividiamo, nella sostanza, la mobilitazione promossa dall’amministrazione provinciale: è in gioco la dignità e la sopravvivenza di un territorio, quello bellunese, che da anni contribuisce significativamente alle finanze dello Stato - proseguono -. Adesso pretendiamo che quello stesso Stato abbandoni la logica perversa dei tagli lineari agli enti locali e garantisca a Belluno risorse adeguate e certe per l’erogazione dei servizi».

«Non possiamo, tuttavia, limitarci alla protesta e alla gestione dell’emergenze. Le sfide che abbiamo di fronte sono difficili e vanno affrontate con serietà, lungimiranza, pragmatismo e visione. Ai nostri rappresentanti politici di tutti i livelli chiediamo, perciò, un impegno comune e trasversale su alcuni obiettivi concreti e realizzabili a favore dello sviluppo economico della provincia, sull’esempio di quanto è stato fatto con il progetto del digital innovation hub di Feltre, per il quale c’è stata una condivisione di intenti, azioni e risorse tra pubblico e privato. Un modo di agire, questo, che dovrebbe essere esteso anche ad altri ambiti altrettanto strategici. Pensiamo all’agenzia di marketing territoriale per attrarre turisti, capitali e cervelli, al potenziamento infrastrutturale della provincia, iniziando dal progetto di rilancio della ferrovia».

«Vogliamo - prosegue la lettera -, con le risorse umane ed economiche della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, semplificare la vita delle imprese e intraprendere azioni verso la continuità d’impresa, pensando soprattutto ai giovani: perché possano avere un futuro nel nostro territorio».

«La collaborazione tra pubblico e privato, poi, potrebbe essere se addirittura formalizzata in un nuovo modello di governance che abbia come obiettivo fondamentale lo sviluppo locale, inclusivo e sostenibile».

Seguono le firme di: CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI, APPIA CNA, CONFARTIGAINATO IMPRESE BELLUNO, CONFCOMMERCIO BELLUNO

Riproduzione riservata © il Nord Est