Benetton: "Non cerchiamo soci nè investiremo nel risiko banche"

Strategie e anticipazioni dal presidente Gilberto a margine dell'assemblea di Autogrill

MILANO - Il gruppo Benetton non è in cerca di soci e non esclude il ritorno in Borsa, dopo l'addio di qualche anno fa.

Lo ha detto il presidente di Edizione, Gilberto Benetton, a margine dell'assemblea di Autogrill.

«Non cerchiamo soci in Benetton - ha detto -. Oggi il gruppo è concentrato sul suo business, a migliorare posizioni sia in Italia che all'estero. Tra un certo numero di anni vedremo se ci conviene tornare in borsa o meno».

E anche la famiglia Benetton non guarda al risiko bancario veneto, ma piuttosto verso società solide ed internazionali.

«Non siamo stati contattati» dalla Popolare di Vicenza e da Veneto Banca, ma «se lo fossimo diremmo no - ha detto ancora Benetton rispondendo alle domande dei giornalisti -. Non è chiaro il futuro in questo mondo qua. Non ci pensiamo proprio».

Per il futuro Edizione guarda verso investimenti «in società buone ed internazionali».

Atlantia intende cedere quote di Aeroporti di Roma e di Autostrade per l’Italia, con l’obiettivo di investire il ricavato all’estero per uno sviluppo dell’attività, ha detto ancora Gilberto Benetton, oggi a margine dell’assemblea di Autogrill.

«Sia in Adr che in Autostrade abbiamo il 100% - ha spiegato - è quasi uno spreco. Non c’è niente di preciso su un’eventuale cessione ma questa sarebbe finalizzata a raccogliere soldi per investire in maniera diversificata all’estero, su aeroporti o autostrade, ad esempio in Sudamerica. Oggi - ammette - anche senza fare niente come cassa saremmo pieni di soldi, il debito di Atlantia è tra i più bassi, ma avere poco debito non conviene. La cessione deve essere parallela all’eventuale acquisizione ma è quasi più facile vendere che non acquisire».

L’interesse, ha aggiunto, «è per dove capitano le occasioni, ad esempio abbiamo perso la gara per Santiago. C’è una concorrenza spietata, è difficile fare acquisizioni, tutti si buttano a capofitto e spesso si pagano prezzi strabilianti».

«Per Grandi Stazioni l’offerta più alta è quella di Deutsche Bank, ci sono tante società interessate tutte di alto livello, ma alla fine prende chi offre di più».

Il riferimento va alla vendita di Grandi stazioni retail. Deutsche Bank ha presentato un’offerta non vincolante insieme al fondo pensione danese (Atp), mettendo sul piatto circa 800 milioni.

Benetton invece ha presentato offerte «sia per l'aeroporto di Nizza che per quello di Lione».

Il governo francese, nei mesi, scorsi ha aperto alla privatizzazione dei due scali francesi e Atlantia - di cui Edizione è primo azionista - sta partecipando alla gara per i due aeroporti.

L’assemblea di Autogrill, svoltasi a Milano, si è conclusa con l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui il bilancio e il dividendo dall’esercizio 2015.

Durante la discussione con i soci, l’a.d. Gianmario Tondato, è tornato sull’accordo siglato con Eataly nel 2014, spiegando che «per noi è grande piacere lavorare con Oscar Farinetti, di cui ho stima. C’è tanta Italia in giro per il mondo, ma Farinetti ha fatto un’operazione molto intelligente, portando all’Estero la vera Italia».

«Non pensiamo ad eventuali sviluppi dell’operazione, ma non c’è preclusione» ha aggiunto Tondato, spiegando però che prima «vediamo come funziona questa operazione, anche perché è previsto un investimento importante».

Il primo Autogrill Eataly, già aperto da qualche giorno, sarà inaugurato il 30 maggio nell’area di Secchia Ovest a Modena.

Tondato ha anche anticipato il disimpegno del gruppo dalle stazioni francesi, dove Autogrill è il secondo operatore del mercato, ma «la possibilità di crescita è piccola, ma ci sono tantissime alternative, anche in Francia, in una logica di miglioramento del portafoglio. Le stazioni francesi non sono l’unica cosa da cui usciremo».

Il presidente Gilberto Benetton, ha invece confermato la guidance 2016 resa nota quando furono pubblicati i conti del primo trimestre, con fatturato a 4.500-4.600 di ricavi, Ebitda a quota 400-415 milioni ed investimenti al 5% dei ricavi.

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