Bolla ai vertici di Bim: la perdita segna 19,9 milioni

Banca Intermobiliare ha chiuso il 2015 con una perdita consolidata di 19,9 milioni di euro (-9,7 mln nel 2014) condizionata, spiega la banca, da significative rettifiche di valore che hanno inciso sul risultato complessivamente per 67,6 milioni.
Il risultato della gestione operativa si attesta a 33,3 milioni in calo rispetto ai 46,3 di fine 2014, sia per la contrazione del margine di intermediazione (-5,7%), che ha risentito della contrazione dei ricavi dell'operatività finanziaria, sia per l'incremento dei costi operativi (+6%), anche per effetto dei contributi ai fondi di risoluzione del sistema bancario sostenuti negli ultimi mesi del 2015. Ovvero le quattro banche salvate dal fallimento dal decreto di fine anno.
La raccolta complessiva della clientela, pari a 12 miliardi di euro, risulta in lieve flessione (-2,2%), gli impieghi vivi, pari a 0,8 miliardi, registrano una contrazione del 23,3%, i tassi di copertura della qualità del credito si attestano a livelli superiori ai dati medi del sistema bancario italiano (categoria banche minori), i ratios patrimoniali risultano superiori ai livelli minimi richiesti da Basilea III, informa una nota.
Il Cda di Banca Intermobiliare ha inoltre cooptato e nominato oggi presidente Pierluigi Bolla che ha dichiarato di non possedere azioni dell'istituto. Bolla, veronese, è presidente del Cda di Veneto Banca (a cui fa capo Bim), nonché presidente e ceo della Spumanti Valdo. Bolla succede a Flavio Trinca, ex presidente della Spa di Montebelluna che è oggi indagato e ha lasciato l'incarico il 25 gennaio scorso. Lo stesso Trinca, ad aprile 2014, aveva definito un "delitto" vendere Bim. Ma la dismissione si è rivelata necessaria per la Banca per raggiungere i requisiti patrimoniali imposti dalla Bce che vedono un Cet 1 sopra il 10%.
Ma da quell'aprile 2014 ancora nulla di fatto sul fronte alienazione della banca torinese.
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