Bolzano è la città più vivibile d'Italia. Al 17° posto la prima veneta, Belluno; Udine al 18°

UDINE. Bolzano la provincia in cui si vive meglio, Reggio Calabria peggio.
Milano è in seconda posizione e la Capitale, Roma, al 16°.
Sono alcuni “piazzamenti” nella classifica “Qualità della vita” del Sole 24 Ore pubblicata oggi.
Occorre arrivare al 17° posto per trovare la prima città veneta, Belluno, e al 18° per la prima friugiuliana, Udine.

Nel primo caso, Belluno ottiene 545 punti e perde ben 13 posizioni rispetto al 4° posto del 2014. Udine, con 544 punti, guadagna invece 3 posti rispetto all’anno precedente, ed è al 18° posto.
A parità di punti c’è anche Gorizia, 19° posto, che scala 23 posizioni; Trieste, 526 punti, ne perde invece sei ed è 34^.

Pordenone chiude la classifica delle province del Fvg in 60° posizione, con 498 punti, e 29 posti in meno rispetto al 2014.
Belluno, come detto, è la prima delle province venete, segue Verona al 31° posto, 528 punti, due posizioni più in alto sulla graduatoria del 2014.
Vicenza è al 35° posto nella classifica nazionale con 526 posti, e perde 6 posizioni.
Venezia è al 48° posto e ha scalato 17 posti rispetto al 2014, mentre Treviso, 49°, ne ha perduti 26. Padova è 51^ con 511 punti e -6 posizioni sul 2014.

Infine Rovigo è al posto 69 con 485 punti e 20 posizioni più indietro rispetto all’anno scorso.
L'indagine mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a sei aree tematiche (Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero, Tenore di vita, Affari e lavoro) per totali 36 indicatori.
Quest'anno le province considerate sono salite da 107 a 110 (incluse Bat, Fermo e Monza Brianza). La provincia in vetta è Bolzano seguita da Milano e Trento in terza posizione.

Nella parte bassa si trova una concentrazione di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino, Vibo Valentia al penultimo e poco distante Messina (104/a).
Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i suoi punti di forza: nelle prime due macroaree Tenore di vita e Affari e lavoro eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media).
Buoni risultati anche in Popolazione, in particolare per l'indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel Tempo libero, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri.
Milano (era 8/a nel 2014) ha guadagnato il secondo posto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago, mentre meno bene va sul fronte della sicurezza (trend che comunque coinvolge tutti i centri più grandi o ad alta attrazione economica o turistica).
@ElenaDelGiudice
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