BpVi, salite al 60% le adesioni all'offerta di transazione

La scadenza della proposta resta fissata al 22 marzo. Il vicedirettore Piccini: "una volta abbattutto significativamente il rischio legale, la strada è tracciata, si andrà verso la fusione con Veneto Banca". Intanto il Cda si riunirà il 17 per rispondere ai quesiti della Bce

VICENZA - Sono ormai vicine al 60% le adesioni all'offerta di transazione per gli azionisti della Banca Popolare di Vicenza.

I dati includono, oltre agli accordi transattivi già firmati con i soci "azzerati", anche le manifestazioni di interesse siglate.

È stato il vicedirettore Gabriele Piccini a fare il punto, precisando che nessuno dei grandi azionisti per ora ha rifiutato la proposta, anche se ci sono ancora molti indecisi.

L'obiettivo è quello dell'80% entro il 22 marzo.

«Sabato scorso - ha detto Piccini - nelle filiali aperte ci sono state 700 sottoscrizioni e la media giornaliera in queste settimane è di 1500 adesioni».

Molto importante è giudicata la decisione della Fondazione Roi il cui Cda, lunedì, ha dato via libera alla transazione per quasi 4 milioni e mezzo.

«Ringrazio il presidente Ilvo Diamanti - ha aggiunto Piccini - perchè ha chiarito che questa era l'unica strada percorribile».

Una volta abbattuto sensibilmente il rischio legale, il percorso è tracciato: si va verso la fusione con Veneto Banca e la ricapitalizzazione.

Giovedi il Cda torna a riunirsi per rispondere ai quesiti della Bce.

Inoltre si ricorda che BpVi ha stanziato un plafond di 30 milioni di euro destinato ad una operazione di welfare.

«Azionisti che dimostrino un Isee inferiore a 13 mila euro l'anno - ha riferito Piccini - potranno avere un ristoro transattivo superiore ai 9 euro per azione offerti a tutti gli altri. Il regolamento è già stato studiato».

Quanto all'adesione alla Opt, Piccini ha spiegato che sabato prossimo le oltre 400 filiali dell'istituto saranno ancora aperte (dalle 9 alle 14) per proseguire nella raccolta delle adesioni dei soci.

«La rete sta lavorando molto bene - ha concluso Piccinini -, raggiungendo anche gli obiettivi commerciali. Si parla di circa 10 mila nuovi conti aperti ogni mese e con un saldo fra aperture e chiusure non negativo».

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