Brennero, in Austria nuove limitazioni ai tir: «Un danno per l’export»

Nei giorni in cui i traffici globali sono in grave difficoltà per l’allargamento al canale di Suez della crisi in Medio Oriente, dall’Austria arrivano nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti in Tirolo. Una decisione che rischia di mandare ulteriormente in crisi il sistema dei trasporti a Nord Est
Giorgio Barbieri

Nei giorni in cui i traffici globali sono in grave difficoltà per l’allargamento al canale di Suez della crisi in Medio Oriente, dall’Austria arrivano nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti in Tirolo. Una decisione che rischia di mandare ulteriormente in crisi il sistema dei trasporti a Nord Est trasformandosi in una zavorra per l’export delle aziende del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto.

La misura straordinaria, entrata in vigore sabato scorso e che resterà in vigore fino al 9 marzo, sarà applicata ogni sabato, dalle ore 7 alle 15, ai mezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate.

La nuova misura coinvolge le autostrade prosecuzione del Brennero in Tirolo, A12 e A13, ed è mirata principalmente ai veicoli diretti verso l’Italia o la Germania, o in transito attraverso questi Paesi per raggiungere altre destinazioni successive.

«Il governo», afferma il presidente nazionale di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, «deve chiedere alla Commissione europea l’immediata eliminazione di tutti gli ostacoli all’attraversamento dell’arco alpino per consentire, in questo momento di difficoltà, con tutte le implicazioni che comporta la situazione nel Mar Rosso, di far circolare le merci con modalità alternative».

Una conseguenza non secondaria di questa situazione è l’aumento del traffico pesante in Friuli, a Tarvisio, dove si trova il secondo valico autostradale tra Italia e Austria e dove normalmente transitano 19 milioni di tonnellate di merci via autostrada e 8 via ferro.

Secondo le stime l’aumento del traffico sarebbe quantificabile intorno al 15% dato che gli autotrasportatori sempre più spesso hanno preferito allungare le tratte piuttosto di rimanere incolonnati per ore tra la Provincia autonoma di Bolzano e il Tirolo austriaco.

La decisione dell’Austria rischia dunque di trasformarsi in un altro colpo all’export italiano e agli approvvigionamenti dell’industria nazionale. In un momento in cui il settore della logistica è sotto pressione per la crisi nel Mar Rosso e lo stop ai transiti, attraverso il Canale di Suez, delle grandi navi portacontainer, imporre nuovi ostacoli alla circolazione delle merci tra Paesi europei rischia di alimentare ulteriori tensioni.

«L’appello degli autotrasportatori è sacrosanto», afferma l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia, componente della commissione Trasporti al Parlamento europeo, «dalla Commissione europea serve l’immediata eliminazione di tutti gli ostacoli all’attraversamento dell’arco alpino. Inaccettabile e arrogante l’atteggiamento dell'Austria che continua a introdurre nuovi divieti alla circolazione dei tir al Brennero. Contro l’ennesima prepotenza ho presentato una nuova interrogazione alla Commissione, il cui atteggiamento finora è stato passivo; il mio obiettivo resta quello di far prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati».

E le difficoltà per il settore non finiscono qui. Ancora sul fronte valichi alpini, questa volta tra l’Italia e la Francia: Sitaf, la società che gestisce il traforo autostradale del Frejus, ha comunicato la chiusura totale del tunnel per 56 ore, a causa di interventi di manutenzione straordinaria, dalle ore 22 di venerdì 26 gennaio alle 6 di lunedì 29 gennaio 2024. —

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