Brennero, l’Ue boccia l’Austria: «Limitazioni contro le regole»

L’Italia si aggiudica il primo round contro l’Austria nella disputa sulle limitazioni ai tir lungo il Brennero imposte unilateralmente da Vienna. Ieri la Commissione europea ha infatti ufficialmente censurato, attraverso un parere motivato, la politica del governo austriaco perché in violazione delle regole europee sulla libera circolazione delle merci.
Canta vittoria Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, che più di tutti ha lavorato affinché il governo italiano ricorresse per la prima volta all’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. «Il parere», ha detto il leader della Lega, «dimostra la bontà della posizione del governo italiano. È un’altra promessa mantenuta».
Invita invece al dialogo il governo di Vienna. «La tesi della libera circolazione delle merci non può avere più importanza dell’onere per la salute della popolazione e dell’ambiente in Tirolo», hanno detto il ministro della Costituzione Karoline Edtstadler e il collega degli Esteri Alexander Schallenber, «abbiamo bisogno di cooperazione e non di scontro, per evitare procedimenti legali perenni».
Dopo aver valutato le osservazioni scritte e orali di entrambi i governi, «la Commissione europea», si legge in una nota da Bruxelles, «ritiene che alcune misure in vigore in Austria limitino la libera circolazione delle merci». Si tratta del divieto di transito notturno, un divieto settoriale di circolazione per alcune tipologie di merci “compatibili con il trasporto su rotaia”, il divieto di circolazione invernale nelle giornate di sabato e il razionamento dei veicoli pesanti che entrano in autostrada (meglio noto come “sistema di dosaggio” che limita a un massimo di 300 veicoli l’ora il numero di Tir che possono immettersi sull’autostrada A12 nei pressi di Kufstein). «Alcune di tali misure hanno inoltre maggiori probabilità di incidere sulle imprese straniere piuttosto che su quelle austriache», aggiunge la Commissione, «a seguito dell’adozione del parere della Commissione, l’Italia potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea».
Il Brennero è il valico alpino numero uno per il traffico pesante. Da qui esce il 32% di tutto l’export italiano verso l’Europa, con un interscambio di merce di circa 170 miliardi l’anno. Al Brennero passano oltre 35 milioni di tonnellate di merci su strada e oltre 13 su rotaia. Ma va sottolineato che le limitazioni austriache hanno conseguenze sull’intero sistema del Nord Est dato che provocano un aumento del traffico pesante in Friuli, a Tarvisio, dove si trova il secondo valico autostradale tra Italia e Austria e dove normalmente transitano 19 milioni di tonnellate di merci via autostrada e otto via ferro.
Esultano le categorie dell’autotrasporto. «È una vittoria significativa per il nostro Paese e per le imprese che muovono l’economia nazionale», afferma Riccardo Morelli, presidente di Anita (Confindustria). «Ora attendiamo la Suprema Corte» aggiunge Paolo Uggè, Fai Conftrasporto «ma occorrerà immediatamente togliere le limitazioni e aprire ad un confronto che porti a soluzioni che garantiscano il rispetto dell’ambiente e quello della libertà di circolazione». In difesa dell’Austria interviene la provincia di Bolzano con il presidente Arno Kompatscher: «La nostra posizione è quella di mettersi ad un tavolo ed individuare soluzioni in linea con il diritto e che tutelino gli interessi di un trasporto merci sicuro, ma anche la tutela delle salute delle persone che vivono lungo l’asse del Brennero».
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