Brexit: Serracchiani chiede la "no tax area" per il Porto di Trieste

 In una lettera, inviata oggi al premier Renzi, la presidente della Regione Fvg ha messo in risalto le opportunità del Porto di Trieste nella prospettiva che si concretizzi l'ipotesi di istituire alcune "no tax area" post Brexit.

 In una lettera, inviata oggi al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e per conoscenza ai ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, ha messo in risalto le opportunità del Porto di Trieste nella prospettiva che si concretizzi l'ipotesi di istituire alcune «no tax areas» dopo la cosiddetta Brexit.

"In questo scenario, desta particolare interesse la proposta di istituire nel nostro Paese alcune 'no tax areas', finalizzate ad attrarre investimenti, indicando Trieste come sede di un porto franco unicum nell'ordinamento giuridico italiano e comunitario". Uno strumento caratterizzato da 2 regimi: massima libertà di accesso e transito e l'extradoganalità (o «extraterritorialità doganale»).

Sotto il primo profilo, "i vantaggi/benefici possono essere raggruppati in norme che assicurano libertà di transito e libera circolazione nel porto franco. Così, i TIR turchi non sono sottoposti alle quote bilaterali tra Stati per cui il transito da e per il Porto di Trieste (Autostrada Mare Trieste-Turchia) è libero". Per quanto concerne il corredo giuridico dell'extradoganalità, che implica una serie di effetti favorevoli, Serracchiani ha ricordato, ad esempio, che "le merci provenienti dai paesi non comunitari possono essere sbarcate e depositate (senza limiti di tempo) immuni da dazio o altra tassa, fin quando non varcheranno i confini del punto franco, per essere importate nel territorio doganale italiano/comunitario. Per le merci in deposito illimitato non è necessaria la prestazione di alcuna garanzia e poiché le merci unionali lasciano il territorio dell'Unione non appena fatto il loro ingresso nel porto franco, l'esportazione non è soggetta ad IVA".

Infine, "con l'applicazione dell'istituto del cosiddetto 'credito doganalè, le merci importate nel mercato comunitario attraverso i punti franchi godono di una dilazione del pagamento di dazi e imposte doganali fino a 6 mesi dallo sdoganamento, a un tasso di interesse annuo particolarmente contenuto». Infine, l'Autorità Portuale, con la sdemanializzazione, ha esteso i benefici del punto franco triestino ad alcune aree retro portuali".

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