Burgo: a Trieste stop alla produzione

Ferie forzate per tutti i dipendenti dello stabilimento. A rischio ci sono 153 posti di lavoro. Opposizione in pressing sulla presidente della Regione Serracchiani

TRIESTE. Blocco della produzione nella sede Burgo di Duino. I dipendenti dello stabilimento sono stati posti in ferie forzate "fino a nuova comunicazione" dalla proprietà. Lo rendono noto le segreterie provinciale e regionale di Ugl carta e stampa, esprimendo "dissenso per quanto deciso dall'azienda".

"Tale comportamento lede, in primis - prosegue la nota del sindacato - la dignità e la volontà dei dipendenti che in assemblea hanno manifestato la propria volontà di continuare nella loro civile protesta contro il procedimento di licenziamento collettivo di ben 153 dipendenti e denota mancanza di rispetto anche per quelle istituzioni, provinciali e regionali, che invece hanno deciso di affiancare i lavoratori al fine di trovare altre soluzioni al posto del licenziamento".

"La comunicazione odierna di sospensione dell'attività produttiva non è certo un segnale incoraggiante, che mette ancora più in apprensione le tante famiglie già angosciate dall'annuncio del licenziamento di 153 lavoratori" dice la deputata di Forza Italia, Sandra Savino. È necessario - aggiunge  - che la Regione non molli di un centimetro il pressing sulla proprietà e chieda conto di questa decisione, che dà un pessimo segnale ai lavoratori. Perché, se la stessa Presidente Serracchiani aveva parlato al termine del recente incontro al Mise di "minime aperture" da parte di Burgo, la scelta assunta oggi credo difficilmente possa essere interpretata con lo stesso moderato ottimismo». «In quest'ottica - conclude - il tavolo romano previsto per giovedì prossimo impone alle istituzioni locali e al Ministro di esigere dalla proprietà chiarezza e trasparenza sul piano industriale, viste le pesanti ricadute in termini economici e sociali per il nostro territorio".

 

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