Calzaturiero del Brenta, ormai è crisi profonda: un lavoratore su due a rischio
STRA. «Se si procederà a sblocchi selettivi dei licenziamenti, questa azione non potrà certo comprendere il comparto del calzaturiero della Riviera del Brenta. Qui rischiano di perdere il posto oltre il 50% dei lavoratori. Stiamo predisponendo per la prossima settimana una lettera da inviare al presidente del consiglio incaricato Mario Draghi. Chiederemo il blocco dei licenziamenti per il calzaturiero almeno fino a settembre». A lanciare l’allarme è Giuseppe Callegaro, segretario metropolitano della Femca Cisl, che è anche sindacato di maggioranza nel comparto. Il sindacalista analizza la situazione del Distretto della Riviera del Brenta, in questa fase molto complicata.
Il distretto della Calzatura in Riviera del Brenta conta complessivamente 550 aziende per quasi 10mila lavoratori. Le imprese sono dislocate a cavallo fra le province di Padova e Venezia. «Nelle ultime settimane», spiega Callegaro, «la situazione nel comparto della calzatura si è fatta ancora più complicata.
Alcune aziende, si stima oltre una ventina, di fatto hanno chiuso i battenti. Per risollevarsi ci sarà bisogno di parecchi mesi dopo la fine dell’emergenza pandemica. I consumi riprenderanno a salire solo quando i contagi saranno messi sotto controllo. Prima le priorità saranno altre. Per questo come categoria per il distretto della Riviera del Brenta stiamo predisponendo una lettera da inviare al Presidente del Consiglio incaricato. Se si procedesse a sblocchi selettivi dei licenziamenti, non dovrebbero riguardare certo il calzaturiero. E il blocco dovrà restare almeno fino a settembre».
Per riqualificare il settore e reintrodurre nel mondo del lavoro le persone espulse dalla crisi di mercato, per Callegaro una soluzione c’è ed è quella di far leva sulla funzione del Politecnico. Complessivamente ogni anno in questa realtà si formano circa 300 giovani con competenze tecniche e professionali importanti: 150 come designer tecnici, altri 100 come figure professionali qualificate al montaggio e altri 50 come figure professionali a metà fra i manager organizzativi e i conoscitori delle tendenze del mercato per lanciare nuovi prodotti.
Ma accanto alla formazione dei giovani, il Politecnico lo scorso anno ad esempio si è occupato della riqualificazione di 1.130 lavoratori del distretto. «Per riqualificare e reimmettere nel mondo del lavoro una massa di espulsioni dalle fabbriche che nel calzaturiero della Riviera potrebbe superare le 4.000 unità», conclude Callegaro, «È importante che a questa struttura arrivino fondi da Stato e Regione per la formazione e la modernizzazione degli addetti, da reinserire poi nello stesso comparto».
Sulla crisi del calzaturiero che imperversa da mesi ed è stata aggravata dal Covid, nelle scorse settimane erano intervenuti anche i sindaci della Riviera del Brenta mettendosi a disposizione con gli uffici comunali preposti per affrontare il problema. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est