Cariverona sceglie l'ex rettore Mazzucco
E' Alessandro Mazzucco il nuovo presidente della Fondazione Cariverona. Succede, dopo 22 anni di guida, a Paolo Biasi. Mazzucco nato a Venezia il 4 febbraio del 1944 è un cardiochirurgo. E' stato rettore dell'Università di Verona. Ha operato e insegnato nelle università di Padova e Verona.
Mazzucco è stato nominato il 12 febbraio dal Consiglio Generale su proposta dello stesso presidente Paolo Biasi.
Il presidente e i membri del Consiglio di Amministrazione, eletti e riconfermati, rimarranno in carica fino all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2019.
Il vice presidente vicario è il professor Giovanni Sala (riconfermato), mentre Dario Semenzato è stato nominato vice presidente. Sono stati nominati consiglieri di amministrazione: il commercialista Giampaolo Giampaoli, l’avvocato Giovanni Maccagnani e Silvano Pedrollo (riconfermati) con Giovanna Perdonà e Renzo Poloni.
"Tutti i nominati odierni sono espressione delle diverse realtà territoriali e di specifiche professionalità nei vari settori di intervento della Fondazione. Ciò favorirà una rafforzata attenzione alle esigenze dei territori e delle comunità locali in un dialogo continuo con le istituzioni e gli enti" spiega la Fondazione in una nota.
La Fondazione pochi giorni fa ha approvato il bilancio 2015 che ha visto ricavi in crescita del 5,7% per 76,2 milioni e un effetto sull'avanzo di esercizio del + 101% per 117,5 milioni legato a un fondo oscillazione titoli Unicredit che la Fondazione ha chiuso e stornato a conto economico. Il fatto ha portato una componente straordinaria nel reddito della fondazione.
Ora resta aperta la ricerca di un nuovo direttore generale dopo l'addio all'ente di Fausto Sinagra, passato a Torre sgr. Le indiscrezioni hanno indicato in Giacomo Marino, oggi in Ubs, il possibile candidato.
Torre sgr gestisce il fondo immobiliare Verona Property, società in cui sono confluiti gli immobili della fondazione, presieduta adesso dallo stesso Biasi. La fondazione veronese, socio "fondatore" di Unicredit con la fusione di Unicredito con il Credito Italiano, è oggi azionista della banca con il 3,53%. Ma con la discesa delle quotazioni in Borsa del titolo Unicredit, sotto la soglia dei 3 euro, è venuto meno l'obbligo per Fondazione Cariverona di alleggerire la propria quota nella banca, secondo l'ultimo aggiornamento Consob. Agli attuali valori di Borsa la partecipazione del gruppo bancario vale infatti meno di un terzo del patrimonio dell'ente Scaligero, che si trova così a rispettare la soglia imposta dall'autoriforma delle fondazioni secondo il protocollo siglato da Acri e Ministero dell'Economia.
Intanto, il nuovo Cda della Fondazione Cariverona conferma l'attenzione per il processo di aggregazioni tra banche popolari. L'interesse cade in prima battuta sul Banco Popolare, in procinto di convolare a nozze con Bpm, e per le altre popolari del nordest, la Vicenza e Veneto Banca, entrambe pronte ad aumenti di capitale impegnativi (1,5 miliardi per la prima e 1 miliardo per la seconda).
Riproduzione riservata © il Nord Est