Carlo Bonomi, Confindustria: «Manifatturiero penalizzato dall'escalation dei prezzi delle principali commodity»
Lo ha ribadito il leader degli industriali alla presentazione del cortometraggio “Centoundici”, alla Mostra del Cinema di Venezia
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VENEZIA. «Confindustria sta monitorando con preoccupazione l'escalation congiunturale dei prezzi delle principali commodity, tra questi il prezzo dell'energia elettrica».
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Venezia per la presentazione del cortometraggio Centoundici, del regista Luca Lucini, all’interno del programma della 78^ Mostra del Cinema.
«Il problema dell'aumento dei prezzi delle materie prime in questo momento sta avvenendo un po' in tutti i settori, ricordiamo sempre che l'Italia è un paese trasformatore, noi abbiamo fatto la nostra fortuna come industria trasformatrice quindi importiamo tutto - ha aggiunto il presidente degli industriali -. E' ovvio che ci sono settori più penalizzati attualmente, per esempio quello dell'automotive e vediamo che a causa della carenza di semiconduttori stiamo fermando degli impianti e sappiamo tutti quanto incide la filiera dell'automotive in Italia quindi ci sono settori in questo momento stanno soffrendo più di altri però tendenzialmente la mancanza e il rincaro delle materie prime colpisce proprio un po' tutti i settori».
Il corto interpretato da Cristina Capotondi ed Alessio Boni, inzia in coda ad un centro vaccini e l’importanza della vaccinazioni viene sottolineata più volte.
Confindustria è infatti da sempre favorevole all'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro e chiede alla politica di prendere una posizione.
«Solo attraverso l'obbligo vaccinale mettiamo in sicurezza la salute degli italiani - sostiene Bonomi -. Purtroppo la politica non riesce a trovare una sintesi, credo anche dovuto al fatto che si avvicinano le elezioni amministrative: noi pero' dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro».
Intanto arrivano dati positivi per la produzione industriale: i dati Istat sulla produzione industriale di luglio (0,8% su mese e 7% su anno).
«Ci conforta in quello che noi abbiamo sempre sostenuto, l'industria italiana è forte nonostante, questi 18 mesi in cui ovviamente abbiamo attraversato un'economia di guerra - ha proseguito -. L'industria italiana ha dimostrato che ha fondamentali importanti».
A mancare è il coraggio nella classe politica italiana.
«E’ più facile fare le cose comiche, il paese deve fare scelte importanti, non quelle comode: oggi mancano statisti, abbiamo solo politici, che guardano solo a presente, e invece occorre guardare al futuro».
Il presidente Bonomi ha sottolineato il valore della cultura, “il nostro petrolio”, che produce 25 miliardi di Pil e dà lavoro a 690mila lavoratori nel nostro paese.
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