Caso d’Agostino, l’orgoglio ritrovato della “famiglia” del porto: «Uniti siamo una forza, indietro non si torna»
Nelle parole dei “camalli” la consapevolezza di essere passati da comparse ad attori protagonisti. «E questo lo dobbiamo a lui»
Lasorte Trieste 13/06/20 - Piazza Unita', Manifestazione per Zeno D'Agostino
TRIESTE. Si definiscono i “suoi” uomini e sono in piazza per difendere quanto da lui creato in questi anni. Sono portuali, “colletti bianchi”, dipendenti di Adriafer: tutti uniti per Zeno D’Agostino. Qualcuno è arrivato con la maglia da lavoro, qualcun altro indossa la t-shirt con la scritta “United we stand. Proud to be a docker. Trieste”, il motto inglese il cui senso è “uniti restiamo in piedi, divisi cadiamo”. Un modo per rivendicare l’orgoglio di essere portuali.
«Quando abbiamo saputo della decisione dell’Anticorruzione - spiega Giulio Germani - è scattato il panico. Ora siamo più tranquilli perché non è stato cancellato quanto fatto in questi anni. Adesso rivogliamo Zeno alla presidenza». Anche Mario è in piazza per D’Agostino: «Voglio difendere chi ha fatto per noi. Sono stati creati posti di lavoro, si sono gettate le condizioni per un rilancio e uno sviluppo dello scalo. Oggi possiamo dire che, per fortuna, si lavora molto».
Gabriele Vrh è soddisfatto dell’affluenza. «Ci aspettavamo questi numeri perché la città si è unita alla nostra battaglia. La manifestazione è un segnale importante. L’operato di Zeno non si mette in dubbio». Quanto all’ipotesi che D’Agostino possa mollare tutto per entrare in politica «un po’ di timore c’è - prosegue -, però sa quanto teniamo a lui e noi sappiamo quanto lui tiene a noi». Un suo collega poco distante durante l’intervento del presidente non ha molti dubbi. «Zeno è un leader. C’è poco da fare». Antonio in ogni caso non crede nel futuro politico. «Il presidente è bravo e parla bene, ma non ci lascerà per fare il sindaco. Forse il presidente della Regione, manca però ancora un bel po’ quindi avrà tempo per farci lavorare ancora di più».
Maurizio Arena è un portuale in pensione da 8 anni. «Adesso ci sono più lavoro e maggiori regole. Io ho finito poco prima del suo arrivo e sono qua, senza nessun dubbio, a difendere il grande lavoro portato avanti da D’Agostino con Mario Sommariva». Proprio il nome del neo commissario è servito a placare gli animi dei portuali subito dopo la sentenza dell’Anac. «Se avessero nominato un altro al suo posto - aggiunge Francesco - non so come sarebbe finita».
Matteo Èè invece uno degli ultimi assunti in Adriafer. È in piazza con la fidanzata e il cane. «Mi trovo molto bene - racconta -. Lavoravo nell’ufficio corrispondenza di una compagnia assicurativa e ora sono in porto grazie a un bando. Eravamo molto preoccupati dal rischio cancellazione di tutte le operazioni fatte da D’Agostino: per fortuna Sommariva ha confermato la validità dei suoi atti. Siamo in piazza perché qualcuno si è attaccato a un cavillo parlando di un conflitto di interessi inesistente. Questo genera ancora più rabbia. Io non sono un esperto, ma Zeno non aveva ruoli gestionali in Ttp, dunque mi chiedo come sia sostenibile quest’accusa».
Anche Jeff è uno dei lavoratori di Adriafer, società passata da poco più di 20 dipendenti a oltre 200 in una manciata di anni. «È una sensazione indescrivibile - commenta - ed è la prima volta di una Trieste unita non per lo sport o la cultura, ma qualcosa di ancora più grande. Oggi non è solo il porto, ma tutta la città da difendere. Zeno ci ha convinti ed è importante non fare il gioco degli altri». Stefano, suo collega, conferma. «Oggi non ci sono solo i portuali ma tutti: dai pensionati ai bambini, il presente e il futuro; perché il porto passa per noi lavoratori e per la gente».
In piazza anche i tanti lavoratori dello scalo di Monfalcone che sta passando sotto la gestione dell’Autorità portuale alto adriatico orientale. «Noi speriamo arrivi presto l’Authority - spiega Alessandro Fedele - perché dopo 19 anni senza miglioramenti volgiamo affidarci a una nuova realtà. D’Agostino ha operato bene, non capiamo come possa venir rimosso. Monfalcone ha bisogno di crescere creando le condizioni giuste e migliorando le infrastrutture. E Zeno è la persona giusta per riuscirci».
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