Cereal Docks va a caccia di start up innovative

Il gruppo di Camisano punta sulle biotecnologie E intanto costruisce contatti e collaborazioni con aziende ad alto tasso di innovazione

«L’innovazione è uno dei driver che guida il nostro gruppo: crediamo nelle potenzialità delle biotecnologie». Mauro Fanin ha fondato con il cugino Paolo Fanin, 35 anni fa, la Cereal Docks a Camisano Vicentino. Oggi Cereal Docks è un gruppo leader del settore nella prima trasformazione agroalimentare, per la produzione di ingredienti (farine, oli, lecitine derivati da cereali e semi oleosi) per feed, food, pharma, cosmetic e usi tecnici.

Nel 2016 Cereal Docks ha creato la start up Demethra Biotech che utilizza un’innovativa piattaforma biotecnologica totalmente sostenibile per la produzione di attivi vegetali, i cosiddetti Botanicals. Poi una start up biotech, la Atp R&D, che si occupa di ricerca e sviluppo per la valorizzazione dei sottoprodotti della trasformazione agroalimentare.

La società, con quartier generale a Camisano e stabilimenti anche a Marghera e Portogruaro, ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati a 780 milioni di euro. «Abbiamo chiuso un anno positivo, in crescita del 10% - commenta il presidente -. Nel 2018 abbiamo portato a termine il piano industriale con circa 100 milioni investiti in cinque anni. Il nuovo piano sarà orientato al consolidamento dei nostri mercati di riferimento, all’internazionalizzazione e alla diversificazione dell’offerta nel settore degli ingredienti innovativi».

Ora un contest internazionale ha messo in contatto Cereal Docks con nuove realtà. Da poco si è conclusa la prima edizione di FoodTech Accelerator, il programma che ha offerto a start up internazionali del settore food l’opportunità di accedere ad un percorso di accelerazione a Milano. Cereal Docks, insieme ad Amadori e Finiper, e con il coordinamento di Deloitte, è stata corporate partner dell’iniziativa, che ha visto rispondere alla sfida oltre 300 start up, da Palo Alto negli Stati Uniti a Tel Aviv in Israele, passando per l’Italia. «L’adesione del nostro gruppo all’iniziativa si inserisce in un percorso di innovazione oggi cruciale per cogliere le sfide del presente e prepararsi al futuro – spiega Giacomo Fanin, Business Developer del Gruppo Cereal Docks -. Ed è un percorso che stiamo affrontando anche per vie interne avvalendoci di un team R&D altamente qualificato e adeguatamente coordinato».

Cereal Docks ha scelto la via della contaminazione con realtà esterne al gruppo. «È sempre più importante essere permeabili alle idee e alle competenze che arrivano dal mondo esterno – prosegue Giacomo Fanin –, atteggiamento fondamentale per rimanere competitivi nel contesto in cui viviamo, che corre veloce. Stimolare e aiutare tali progetti a germogliare e crescere è quindi una scelta strategica». Con alcune startup partecipanti al contest internazionale il gruppo vicentino sta individuando le sinergie per proseguire la collaborazione. «Abbiamo da poco finalizzato un accordo di distribuzione con Reolì e stiamo discutendo con Planetarians i termini di un accordo che ci vedrebbe produttori e distributori del loro prodotto - spiega il Business Developer -. E naturalmente, visto il successo della prima edizione, siamo già al lavoro con i preparativi del prossimo FoodTech Accelerator che immaginiamo ancora più stimolante».

La startup statunitense Planetarians ha messo a punto il processo e la composizione di una farina ricca di proteine e poco costosa ricavata dai semi di girasole già utilizzati per la produzione. Mentre l’italiana ReOlì produce una crema a base di olio d’oliva da utilizzare al posto del burro o della margarina. Il prodotto è ottenuto attraverso un processo brevettato, che permette la solidificazione dell’olio. Insomma nel futuro di Cereal Docks non ci sarà solo la valorizzazione delle materie prime agricole in partnership con il mondo agricolo e l’industria-cliente, ma anche spazio per start up innovative. —


 

Riproduzione riservata © il Nord Est