Coldiretti Veneto e Paluani assieme per dolci senza ogm e di qualità
MESTRE. Con la firma dell’accordo tra Coldiretti Veneto e Paluani Spa, merendine, croissant, panettoni e pandori saranno prodotti con uova, burro, latte e zucchero di origine italiana.
E’ quanto sancisce l’intesa firmata dai rispettivi rappresentanti Martino Cerantola e Michele Cordioli per dare avvio ad un progetto che premia imprese agricole del territorio e strutture economiche del settore agroalimentare come ad esempio la Co.Pro.Bi che raggruppa i produttori bieticoli e il Consorzio Virgilio che riunisce le latterie veneto lombarde.
All’evento, erano presenti infatti entrambi i presidenti Claudio Gallerani e Paolo Carra.
“E’ a giugno che si fanno i contratti commerciali – ha esordito Michele Cordioli vice presidente – e noi guardiamo ad un Natale al 95% fatto di materia prima proveniente dall’Italia, puntando ovviamente a recuperare presto quei 5 punti di percentuale e arrivare ad una cifra tonda”.
Su questo auspicio concorda Coldiretti che non solo è promotore dell’iniziativa ma, come ha precisato Martino Cerantola, è garante dell’operazione.
“La ricaduta positiva per i nostri agricoltori è indubbia – ha precisato – ma sottolineiamo che l’operazione non deve essere di facciata ma una scelta convinta per rispetto soprattutto dei consumatori finali”.
I presupposti per una buona partenza e una sicura riuscita ci sono tutti, nonostante i protagonisti si siano dati appuntamento tra un anno per una prima verifica.
Nel frattempo lo stabilimento dolciario ha sfornato pandori anche la scorsa settimana per il mercato tedesco, segno di un successo che non conosce stagioni, come ogni giorno vengono confezionate focaccine e cornetti senza sosta.
“D’altro canto Paluani ama definirsi una grande pasticceria –ha specificato Diego Romanini direttore generale - presente sul mercato da quasi cent’anni che lavora un valore di 25 milioni di ingredienti dallo zucchero alle uova usando il burro al posto dell’olio di palma e per le ricette particolari ricorre pure alle denominazioni blasonate come il pistacchio di Bronte, limone di Amalfi e le nocciole del Piemonte".
Da questo momento in poi l’ufficio acquisti dello stabilimento di Verona potrà contare sulle 200/300 mila tonnellate di zucchero frutto dei 33 mila ettari di barbabietole coltivate in Veneto e lavorate nello zuccherificio di Pontelongo, senza trascurare i quantitativi di latte di alta qualità e derivati della cooperativa di II grado di Mantova assicurati da più di 2.000 soci allevatori che dal 1966 garantiscono tradizione e solidarietà.
“Con questo patto creiamo un’economia virtuosa – ha concluso Pietro Piccioni direttore di Coldiretti - riconoscendo cosi l’impegno degli imprenditori agricoli per la sicurezza alimentare, lasciando a tutti il giusto margine di reddito, riducendo l’impatto ambientale visto il raggio limitato da cui provengono tutti gli attori della filiera”.
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