Commercio, in Fvg fiducia in crescita
PORDENONE - Pmi mai così fiduciose nel periodo post-crisi.
La fotografia illustrata dal direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani nella sede della Regione Fvg di Pordenone, alla presentazione dell’indagine congiunturale sul primo trimestre 2017 commissionata da Confcommercio Fvg, evidenzia il miglior risultato degli ultimi anni.
Un clima di fiducia che trova riscontro nel giudizio circa il livello dei ricavi, in aumento su base trimestrale.
Stabile invece la situazione relativa all’andamento dell’occupazione e leggera l’inversione di tendenza sul fronte dei prezzi praticati dai fornitori.
In miglioramento, inoltre, i tempi di pagamento da parte dei clienti.
La salute in netta ripresa del terziario è testimoniata anche dall’indicatore relativo al fabbisogno finanziario che si consolida ulteriormente nell’area di espansione.
In leggero aumento la quota di imprese che fanno domanda di credito: 28,8% contro il precedente 28,5%. Di queste, il 70% si vede rispondere positivamente (il 48% ottiene interamente la cifra desiderata, il 22% un ammontare inferiore).
«Si tratta di un riscontro confortante – commenta il presidente regionale di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori –, ma che non ci può far dimenticare la necessaria battaglia di categoria contro la pressione fiscale e la burocrazie, pesanti fattori contro la competitività di cui pagano il prezzo soprattutto le Pmi meno strutturate».
In conferenza stampa, presente il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, Marchiori ha pure rimarcato il nodo orari e aperture, «una problematica su cui continua a esserci poca chiarezza».
«La Bolkestein non c’entra nulla, il problema rimane politico. La direttiva europea, già citata erroneamente dal premier Monti, non detta regole su orari e aperture dei negozi. Prendiamo atto che la tematica è dibattuta, ma non accettiamo che le forze politiche usino la Bolkestein come paravento. Ribadiamo dunque l’apprezzamento per la presa di posizione della Regione Fvg che ha approvato una norma che prevede un numero limitato di chiusure obbligatorie. Auspichiamo che l’attesa sentenza in merito sia favorevole a questa coraggiosa impostazione».
Demografia delle imprese
In Friuli Venezia Giulia, nell’arco del 2016 sono nate 5.264 nuove imprese: 3.952 imprese del terziario, 1.312 imprese degli altri settori di attività economica. Facendo uguale a 100 la totalità delle imprese nuove nate, il 66% è costituito da ditte individuali, il 22% da società di capitali, il 10% da società di persone, il restante 2% da imprese appartenenti ad altre forme giuridiche. Nello specifico, il tasso di crescita registrato presso le società di capitali è il più alto rispetto a quello registrato presso le altre forme giuridiche (+1,2%).
In generale in Fvg, a fine 2016, si è registrato un saldo negativo tra imprese nuove iscritte e imprese cessate: -809 imprese (+155 del terziario, -964 degli altri settori). La variazione negativa è dovuta solo alle imprese della manifattura e delle costruzioni (la variazione delle imprese del terziario è infatti positiva).
Fiducia e congiuntura
Aumenta la fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Fvg nei primi tre mesi del 2017. L’indicatore congiunturale fa segnare il miglior risultato di sempre se si considera il periodo post-crisi.
Il clima di fiducia delle imprese trova riscontro nel giudizio circa il livello dei ricavi, valutati in aumento su base trimestrale. L’indicatore recupera la leggera flessione che si era registrata negli ultimi dodici mesi, con un outlook che riporta il livello dei ricavi a quello di un anno fa.
Stabile la situazione relativa all’andamento dell’occupazione, la cui dinamica continua a risentire inevitabilmente del ridimensionamento degli sgravi legati al Jobs Act.
Leggera inversione di tendenza sul fronte dei prezzi praticati dai fornitori (i prezzi si rialzano leggermente).
In miglioramento i tempi di pagamento da parte dei clienti. Tuttavia, la situazione resta ancora preoccupante per le imprese meno strutturate (micro imprese).
Al di là del miglioramento del sentiment, le imprese del terziario mostrano uno stato di salute in netta ripresa. L’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si consolida ulteriormente nell’area di espansione.
Credito
In leggero aumento la quota di imprese che fanno domanda di credito: 28,8% contro il precedente 28,5%.
Di queste, il 70% ottiene una risposta positiva (il 48% ottiene interamente la cifra desiderata, il 22% un ammontare inferiore). Esiste un 13% di imprese che si vede invece respinta la richiesta e un 17% di operatori che sono ancora in attesa.
E.commerce
L’overview sulla penetrazione della rete a livello internazionale evidenzia una situazione ancora fin troppo eterogenea (circa un terzo dei paesi risulta avere un livello di accessibilità inferiore al 30% della popolazione). Concentrando il focus sull’Italia, il 65,6% della popolazione dispone di un accesso ad internet. Tale quota sale al 69,4% in Fvg, terza regione dopo Trentino Alto Adige e Lombardia e tra quelle più «avanzate» in fatto di infrastrutture telematiche (secondo posto per diffusione di banda larga).
Sul lato imprese, la quota di quelle che accedono a internet è pari al 75% (tutti i settori). Il Fvg compare nella top ten tra le regioni italiane per disponibilità di connessione a internet presso le imprese. Isolando il terziario, sono poco meno del 90% le imprese che dispongono di almeno una connessione.
Circa il 69% delle imprese del terziario del Fvg sono in possesso di un proprio sito web (settima tra le regioni italiane con riferimento alla percentuale di imprese che possiedono un sito).
In Italia, poco più dell’11% delle imprese utilizza il proprio sito web per vendere (e.commerce). In Fvg la quota di operatori che effettuano e.commerce arriva a toccare il 15%.
La progressione del fenomeno dell’e.commerce è evidente negli anni. Rispetto al 2009, il giro d’affari mondiale vale oggi ben oltre 10 miliardi in più, con una crescita del +18% nel 2016 del valore degli acquisti online in Italia. La crescita del valore degli acquisti è legata all’impennata dell’utilizzo dei device mobili, che facilitano l’accesso ai siti di e.commerce (acquisti da smartphone +63% in un anno).
L’e.commerce può essere considerato una forma «light» di internazionalizzazione: sommando il transito da “intermediari digitali” esteri, l’export italiano vale 10,5 miliardi di euro.
Otre la metà delle vendite di e.commerce in Italia avviene su siti che veicolano il proprio business esclusivamente tramite questo canale (dot com, ovvero imprese presenti solo online), piuttosto che tramite i siti internet dei negozi tradizionali. In crescita (+25% rispetto al 2015) il valore degli acquisti online nel settore della moda e dell’abbigliamento.
Il mercato del settore alimentare italiano online fa registrare un incremento considerevole arrivando a valere più di mezzo miliardo di euro.
Focus turismo
In Fvg sono operative 7.102 imprese del turismo (9% alloggi, 91% ristorazione). Nel 2016 ne sono nate 375 contro 628 cessate (saldo -253, dato negativo ma che certifica un rallentamento del trend).
Le imprese del turismo Fvg mostrano un livello di fiducia superiore circa l’andamento della propria attività rispetto a quello della totalità del terziario, come pure sui ricavi. Più altalenante, invece, la situazione dell’occupazione e in linea con il resto del campione quella del credito.
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Nota metodologica - L’Osservatorio sull’andamento delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia è basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della regione e delle quattro province (1.536 interviste in totale). Margine di fiducia: +2,6%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 31 marzo – 10 aprile 2017.
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