Con il Milleproroghe in Veneto perduti 118 milioni di euro destinati al bando periferie

I conti di Paolo Bassani, presidente della federazione di mestiere di Confartigianato Imprese Veneto. "Ancora una volta ci dimostriamo un Paese che fa e disfa"

MESTRE (VENEZIA) – Con 151 voti favorevoli, 93 contrari e due astenuti, il Senato ha approvato il decreto legge milleproroghe.

Il provvedimento, convertito dal Senato dopo il passaggio alla Camera, ha ottenuto il semaforo verde definitivo.

Il testo contiene, tra le altre, la misura che blocca 1,6 miliardi di euro destinati al cosiddetto “bando periferie”.

“Un dramma per il settore edile, anche quello artigiano - dichiara Paolo Bassani presidente della federazione di mestiere della Confartigianato Imprese Veneto -. In un sol colpo sono stati stralciati, solo in Veneto, 118 milioni di finanziamenti previsti che avrebbero interessato, in misura diversa, tutti e sette tra capoluoghi di provincia e città metropolitane. Il decreto differisce al 2020 (sospendendo la misura per il 2019) l’efficacia delle convenzioni sottoscritte dal governo Gentiloni con 96 sindaci di capoluoghi e Città metropolitane per un investimento complessivo di 1 miliardo e 600 milioni".

“Condividiamo la preoccupazione dei sindaci coinvolti - prosegue Bassani -, alcuni dei quali intendono ricorrere alle vie legali. In particolare non si capisce come mai il Governo non abbia tenuto conto dell’accordo raggiunto tra ANCI ed il premier Conte per salvaguardare i progetti già in fase esecutiva”.

“La sospensione del Bando Periferie -sottolinea Bassani- genera inevitabilmente tre effetti negativi: il primo è sui cittadini che vedranno peggiorata la loro qualità della vita con questa brusca interruzione della pianificazione strategica del territorio. Il secondo effetto negativo è sulle imprese: gli interventi previsti sul territorio regionale avrebbero infatti coinvolto numerose piccole medie imprese locali. Terzo risvolto è che ancora una volta rischiamo di dare segnali preoccupanti all’esterno; non è infatti possibile che in un Paese si annulli, dall’oggi al domani, quanto fatto dai predecessori, mettendo in gioco la pianificazione del territorio”.

“Sconforta -conclude il presidente – con quanta indifferenza si blocchino sviluppo, lavoro ed economia dei territori”.

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