Confcooperative Fvg: nasce FedAgriPesca
UDINE - Venanzio Francescutti, 54 anni, viticoltore di Casarsa della Delizia e presidente dell’azienda “Marianis” di Palazzolo dello Stella, è il nuovo presidente di FedAgriPesca Fvg, la neonata Federazione regionale di Confcooperative Fvg che mette insieme le ex Fedagri e Federcoopesca, le due Federazioni di riferimento per il comparto agricolo e quello ittico.
Dunque, nasce un luogo di rappresentanza unica della filiera alimentare regionale. Un modo per affrontare, con un approccio unitario, il rapporto con i mercati e con le Istituzioni, per sviluppare percorsi di valorizzazione dei prodotti e del reddito dei soci agricoltori, allevatori, pescatori.
«Proseguirò nell’impegno fin qui dimostrato da chi mi ha preceduto e mi avvarrò sicuramente della collaborazione di tutto il nuovo Consiglio - dice Francescutti -. L’agricoltura regionale è un valore di assoluto rilievo per tutta la nostra economia e ci dedicheremo, lavorando a 360 gradi, per valorizzare i settori che stanno producendo buoni risultati (vitivinicoltura) e far crescere e rafforzare quelli un po’ più in difficoltà (cerealicolo, zootecnico)».
FedAgriPesca riunisce 150 cooperative (137 agricole e 13 della pesca), con più di 10.500 soci e un valore alla produzione di circa 520 milioni di euro.
Nella nuova Federazione sono così rappresentate: 44 cooperative del settore lattiero-caseario, 18 cooperative del settore ortofrutticolo, 9 essiccatoi cerealicoli, 7 cantine e altre 59 cooperative di settori diversi.
Federcoopesca Fvg, di converso, era la principale organizzazione di rappresentanza delle cooperative della pesca e dell’acquacoltura.
La sua attività e il suo ruolo, nel mondo della pesca regionale, negli ultimi anni, è assai cambiata: non più solo sostegno alle cooperative associate, ma organizzazione di riferimento per il “sistema pesca” nel suo complesso.
«La nuova Federazione - spiega Paolo Tiozzo, presidente nazionale uscente di Federcoopesca, intervenuto all’assemblea costitutiva di FedAgriPesca Fvg -, nasce per dare rappresentanza unitaria a tutta la filiera italiana del “Made in Italy” agroalimentare e ittico che si trova, nei temi dell’approccio al mercato, della commercializzazione, dell’etichettatura, della semplificazione e della sburocratizzazione, ad affrontare i medesimi problemi e, già da tempo, a fare fronte comune a sostegno delle cooperative associate».
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