Confindustria, firmato il protocollo per la “corazzata” degli industriali del Nordest
Orizzonte temporale di due anni per arrivare alla fusione. Il progetto ha il placet di Viale dell’Astronomia
MESTRE. Un sistema imprenditoriale che ha «una prevalenza di imprese di medio-piccole dimensioni; rilevante grado di apertura internazionale e di catene globali del valore (circa il 65% delle Pmi); vocazione manifatturiera con una elevata specializzazione nei settori tipici del Made in Italy (alimentare, moda, legno-arredo, meccanica) che costituiscono l’80% di tutte le imprese attive» e dal punto di vista geografico, una posizione strategica verso il Nord e l’Est Europa.
Sono i fattori comuni di Veneto e Friuli Venezia Giulia su cui poggia l’alleanza – in vista di una possibile fusione – per far nascere la Confindustria del Nordest.
Il progetto – che ha un orizzonte temporale di due anni –, oggetto di un protocollo d’intesa appena firmato, è stato presentato dai presidenti di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, e Confindustria Fvg, Giuseppe Bono.
«Abbiamo ritenuto opportuno in questa particolare fase economica, politica e sociale del Paese, ampliare i perimetri della Rappresentanza per rispondere alle nuove esigenze del sistema confindustriale del Nord Est del Paese – hanno spiegato Carraro e Bono –, andando oltre i meri confini amministrativi regionali per connettere in modo più efficiente le realtà produttive che già adesso operano con filiere interdipendenti e integrate. Se da un lato, infatti, le dinamiche e il benessere economico inseriscono le regioni del Nord Est tra quelle più performanti a livello nazionale e europeo, dall’altro è indubbio che servano investimenti in ricerca e in capitale umano per colmare la distanza emersa a partire dal 2012 rispetto alla crescita delle regioni più dinamiche dell’Europa».
Quello presentato a Mestre è un “cantiere di lavoro” «inclusivo ed aperto alle altre rappresentanze regionali del sistema che insistono nell’area del Nord Est, a cominciare dal Trentino Alto Adige, nel rispetto dei tempi che saranno ritenuti opportuni per maturare la volontà di aderire».
È anche un cantiere «“sperimentale” poiché siamo i primi del nostro sistema confindustriale a ipotizzare di superare i confini amministrativi con una formula che ancora non ha un riconoscimento formale statutario ma che potrà diventare modello di best practice per tutto il sistema – hanno aggiunto i due leader – . È un cantiere “consistente” perché poggia su pilastri e servizi d’eccellenza già messi a fattor comune e pensati - in modo lungimirante - anni fa, come ad esempio: Fondazione Nord Est, Confindustria Veneto SIAV e L.E.F. (Lean Experience Factory) il centro di trasferimento tecnologico di riferimento per i territori su Industria 4.0». Partirà ora un Road show di presentazione nelle Territoriali per recepire istanze e proposte, e individuazione delle specificità da valorizzare (es.: economia della montagna, economia del mare, infrastrutture, ecc.);
Implementazione dei servizi e delle funzioni integrate e la messa a regime della Governance associativa e tecnica.
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