Confindustria, il Nord Est ai candidati: «Un leader per pesare in Europa»
Summit a Vicenza: in 150 da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per sentire Garrone, Gozzi, Marenghi e Orsini

«È il momento di avere una Confindustria che torni ad avere un ruolo di primo piano e che sia in grado di indicare al governo quali sono le priorità da portare ai tavoli europei». È una richiesta chiara quella presentata ieri pomeriggio in Fiera a Vicenza dal mondo imprenditoriale del Nord Est ai quattro candidati alla successione di Carlo Bonomi, giunti nel capoluogo berico per presentare il loro programma. Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini, in rigoroso ordine alfabetico, hanno incontrato a turno i 150 imprenditori presenti arrivati da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. A fare gli onori di casa è stato Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto. Format uguale per tutti: quindici minuti per l’esposizione del programma e trenta minuti per il dialogo con la platea.
l’incontro
Per i quattro in corsa il Nord Est è un’area decisiva in cui cercare voti in una partita che si sta rivelando di giorno in giorno sempre più serrata. E che l’appuntamento fosse atteso l’ha dimostrato la grande partecipazione di imprenditori. Erano infatti presenti in sala i presidenti delle diverse territoriali: Leopoldo Destro di Confindustria Veneto Est, Laura Dalla Vecchia, Confindustria Vicenza, Lorraine Berton, Confindustria Belluno Dolomiti, Michelangelo Agrusti, numero uno dell’Alto Adriatico, Pierluigi Zamò, alla guida di Confindustria Friuli Venezia Giulia, e Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Confindustria Udine. Tra i partecipanti anche diversi altri imprenditori a partire da Alberto Zanatta e Vincenzo Marinese, vicepresidenti di Confindustria Veneto Est, e past president come Andrea Tomat, Alessandro Vardanega e Maria Cristina Piovesana. «Siamo qui per ascoltare», è il mantra che viene ripetuto all’ingresso in sala sia dai quattro relatori che dal pubblico. Ma, a taccuini chiusi, più di qualcuno si lascia a andare. «L’intervento di Gozzi è stato il più concreto e mi sembra sia quello che abbia scaldato di più la sala», si sente ripetere a margine dell’incontro a porte chiuse dopo l’intervento del presidente del gruppo Duferco. «Il governo ha bisogno di un presidente di Confindustria forte che sappia indicare quali sono i temi da affrontare in Europa per tutelare le nostre imprese manifatturiere che stanno andando in sofferenza. E Garrone sarebbe il profilo più adatto», ripete un altro riferendosi al presidente di Erg e del Sole 24 Ore. A preoccupare il Nord Est sono soprattutto le ricorrenti crisi geopolitiche, dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia al conflitto in Medio Oriente, che mettono in crisi le esportazioni.

l’obiettivo
È stato Enrico Carraro l’unico a rilasciare dichiarazioni al termine degli incontri, sottolineando come questa tornata elettorale per la successione a Bonomi alla guida di Confindustria, legata a doppio filo all’esito delle prossime elezioni Europee, segnerà in modo decisivo la capacità di salvaguardare la competitività dell’Italia e del Nord Est. «Si tratta certamente di profili con caratteristiche, esperienze e visioni strategiche diverse e dopo oggi, ciascuno dei colleghi imprenditori presenti, potrà valutare quale ritiene più idoneo per la guida di Confindustria», ha spiegato Carraro, «le imprese e Confindustria devono pesare su quelle scelte di politica e programmazione industriale che andranno a definire l’Italia nei prossimi anni».
Carraro quindi pone l’accento sul «momento cruciale per disegnare il ruolo che l’Italia vuole svolgere in Europa, anche attraverso le prossime elezioni del Parlamento europeo sulle quali organizzeremo a fine mese un evento dedicato, e salvaguardare la capacità competitiva del Paese. Le trasformazioni in atto sono incessanti e velocissime e il Veneto ed il Nord Est, per il peso industriale che rappresentano, vuole essere parte attiva della partita, auspicando che si possa arrivare a una convergenza che permetterebbe di contare di più sul piano nazionale».
i saggi
E sabato, nella sede di Confindustria Veneto Est a Padova, sarà invece il turno dei tre saggi (Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi) chiamati ad arbitrare la corsa che culminerà il 4 aprile con la votazione del prossimo leader in occasione del consiglio generale a Roma. Nell’incontro di sabato gli occhi saranno puntati soprattutto su Confindustria Veneto Est, seconda territoriale del sistema, per capire se arriverà ad una sintesi unitaria. Il prossimo 4 aprile ci sarà poi il nome del prossimo presidente, che dovrà portare avanti l'iter: il 18 aprile verrà presentata la squadra ed il programma, per arrivare al voto finale dell’assemblea il 23 maggio.
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