Confindustria, in Fvg sulle Cciaa è scontro Udine-Pordenone
UDINE - «Ora basta. La pazienza ha un limite. Ed è quello della verità. Sul tema del riordino delle Camere di commercio, il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, ci chiama ancora in causa. E dice cose non vere su almeno quattro punti che ci riguardano direttamente».
Così Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, replica all'omologo di Unindustria Pordenone rispetto alle Cciaa.
«Non è vero che Confindustria Udine non ha cercato l’apparentamento con Unindustria Pordenone. Siamo pronti a dimostrare che il presidente Agrusti è stato contattato in tal senso e che ha risposto “picche” - prosegue la nota degli industriali udinesi -. Non è vero che “Pordenone avrà quattro seggi”. Al momento è impossibile stabilire con esattezza quanti saranno al termine del percorso in itinere, ma si può affermare fin d’ora - e senza tema di smentita - che saranno più del doppio».
«Non è vero che ci sia stato uno “scambio di potere tra il vertice della Camera di commercio di Udine e la governance di Confindustria Udine”. C’è stato soltanto un rigoroso rispetto delle regole vigenti. Se poi, tra le righe, si vuole fare intendere che ci sia chissà quale accordo legato a chissà quali poltrone, si dica chiaramente di che si tratta. Anche in questo caso, siamo pronti a smontare pezzo per pezzo ogni illazione» prosdegue Anna Mareschi Danieli.
«Non è vero, infine, che Unindustria Pordenone ci ha chiesto di sostenere l’approdo a un’unica Camera di Commercio. Ipotesi che, al momento, non è nemmeno sul tavolo, stando a quanto dispongono le norme vigenti. Al di là delle cose non vere, preoccupa la reiterazione di certi toni - per usare un eufemismo, poco rispettosi e poco responsabili - che giungono a definire pubblicamente “miserabili” alcune scelte altrui e gettano continuamente benzina sul fuoco delle divisioni territoriali. Noi non entriamo nel merito di quella che lo stesso presidente di Unindustria Pordenone definisce una “battaglia politica”. Sin qui abbiamo mantenuto un atteggiamento inclusivo e di collaborazione».
«Non abbiamo cambiato idea - conclude Mareschi Danieli -. Siamo sempre disponibili al dialogo, purché costruttivo. Si può costruire seriamente, però, soltanto sulle fondamenta della verità. Accettiamo le critiche, ma non la manipolazione della realtà».
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