Confindustria, la vicepresidente Piovesana pronta a lasciare

L’imprenditrice trevigiana avrebbe già inoltrato una lettera di dimissioni.

Forse all’origine della scelta il dissenso sulla disponibilità di Bonomi a guidare la Lega Calcio

Maria Cristina Piovesana
Maria Cristina Piovesana

TREVISO. L’imprenditrice trevigiana Cristina Piovesana, vicepresidente di Confindustria nazionale, è pronta a lasciare l’importante carica di viale dell’Astronomia. Indiscrezioni di stampa raccontano di una lettera di dimissioni inviata nei giorni scorsi. L’uscita è stata comunicata una settimana prima del prossimo consiglio generale di Confindustria, nel quale è prevista la discussione dell’ordine del giorno di un aggiornamento della squadra di presidenza.

Si tratta di una consuetudine a metà di ogni mandato. Il numero uno degli industriali Carlo Bonomi aveva scelto l’ex presidente della territoriale di Padova-Treviso per la carica di vicepresidente con delega ad Ambiente e sostenibilità strategica. E da questi territori sono arrivati sostegno e voti per la vittoria dell’imprenditore lombardo. Contattata, la vicepresidente uscente di Confindustria nazionale Cristina Piovesana, che è amministratore delegato della Alf Group di Francenigo, preferisce non commentare la notizia. In uscita da Confindustria anche Luigi Gubitosi, ex amministratore delegato di Tim, che però dal novembre scorso non ha più ruoli in aziende associate.

Pare che all’origine del contrasto con la presidenza vi sia, tra le altre cose, l’aspirazione (poi tramontata) di Bonomi a guidare la Lega Calcio. In un momento di particolare difficoltà dell’economia italiana, con pandemia, rincari delle materie prime e bollette energetiche alle stelle, il presidente “pensava” al pallone.

Carlo Bonomi all'assemblea di Confindustria Venetocentro
Carlo Bonomi all'assemblea di Confindustria Venetocentro

A febbraio, prendendo un po’ tutti in contropiede, il numero uno di Confindustria aveva dato la sua disponibilità a partecipare alla corsa per la presidenza. Le critiche piovute addosso e l’inizio della guerra in Ucraina, hanno fatto desistere Bonomi, che il 24 febbraio ha ritirato la disponibilità.

«Il precipitare degli eventi in Ucraina chiama oggi tutti a riaffermare il proprio impegno a sostegno della libertà e a lavorare nella massima unità nella Comunità europea - aveva dichiarato Bonomi -. Il mio dovere istituzionale in un momento straordinario come questo non può che concentrarsi solo sulla difesa degli interessi del sistema industriale italiano. Per questo ho comunicato ai club della Lega Calcio che mi è impossibile accogliere la richiesta che mi era stata rivolta di assumerne la presidenza». Ma pare non vi sia solo questo. Da tempo alcune territoriali si lamentano dell’operato del presidente Bonomi, nel frattempo anche numero uno di Fiera di Milano. In particolare fra i motivi ci sarebbe una asserita crisi di rappresentanza del sindacato degli imprenditori sui temi dell’economia.

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