Confindustria Udine a "lezione" da H-farm
«Le start up o fanno il botto approdando in borsa nel giro di pochi anni oppure muoiono. Ma c'è anche una via intermedia in cui una start up può costituire comunque un interessante motore di innovazione per un'azienda strutturata. Tutto sta nell'amalgamare assieme la vivacità e l'energia di una start up con l'esperienza di un'impresa ben avviata».
È il parere di Fabiano Benedetti, capogruppo del Gruppo Informatica e Telecomunicazione di Confindustria Udine, che ha organizzato un incontro del Gruppo nella sede di Roncade di H-Farm, società da pochi giorni quotata in borsa all'AIM, il mercato dedicato alle PMI, che mira appunto a fare emergere le startup innovative ed a posizionarsi nei rispettivi mercati.
Benedetti ha detto di essere «impressionato da questa imponente realtà privata all'avanguardia, al di là dei numeri dei progetti che riesce a gestire (nel primo semestre 2015 un migliaio di richieste di start up di cui 600 selezionate, 25 'validè e 7 già incubate), è la volontà di creare una scuola di digitalizzazione che parta dai bambini di 6 anni e che li accompagni fino ai corsi post laurea». Benedetti sottolinea che «tutto passa attraverso la digital trasformation. Anche i fondi europei POR FERS 2014-2020 prevedono contributi e incentivi per tutte e cinque le strategie di specializzazione intelligente».
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