Confindustria Veneto, al lavoro solo le aziende sicure

Basta ai codici Ateco, ma via libera alle imprese che garantiscono sicurezza. Domani sarà presentato alla Regione un documento elaborato dall'Università di Padova

PADOVA -  Per Confindustria Veneto vale il principio che solo le aziende sicure possono lavorare.

Allo stesso tempo, gli imprenditori sostengono che la logica dei codici Ateco vada definitivamente superata e che si debba invece ragionare sul riavvio graduale di tutte quelle attività produttive - indipendentemente dalla filiera di appartenenza - che siano in grado di garantire l'applicazione rigorosa dei protocolli di sicurezza concordati.

A questo fine, oltre ai giusti e necessari controlli da parte dello Spisal, Confindustria Veneto ha chiesto all'Università di Padova di elaborare un documento che verrà portato già domani all'attenzione della Regione e delle organizzazioni sindacali in occasione della videoconferenza convocata dagli Assessori Roberto Marcato e Elena Donazzan.

L'obiettivo è quello di mettere a disposizione del mondo del lavoro e delle Autorità Competenti una valutazione scientifica degli interventi di prevenzione e mitigazione del contagio da Sars-Cov-2, che dovranno essere implementate per la ripartenza in sicurezza delle attività lavorative.

Il documento - spiega Confindustria Veneto - identifica una ipotesi di procedura interna, da declinare nelle diverse realtà produttive, una diagnosi preliminare su eventuali sintomatologie pregresse e una proposta di test diagnostico che permetta l'identificazione sia di soggetti con sintomatologia che dei soggetti asintomatici.

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