Confindustria Venezia-Rovigo e Assindustria Venetocentro, via libera all’aggregazione. Nasce la corazzata degli industriali a Nordest
Via libera dai consigli generali delle due associazioni. Entro giugno la consultazione della base per arrivare a novembre all’assemblea della fusione
MOGLIANO. Padova, Treviso, Venezia a Rovigo: quattro province, un’unica Confindustria.
Questo l’obiettivo dell’aggregazione deliberata il 3 maggio dai consigli generali di Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, riuniti all’Hotel DoubleTree a Mogliano Veneto.
Dai parlamentini confindusriali è arrivato l’ok al progetto fra le due associazioni e al Piano industriale che lo accompagna.
Dopo le determinazioni dei Consigli, si avvia il percorso di consultazione della base associativa sulla proposta di aggregazione, attraverso 9 incontri zonali nei territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo nei mesi di maggio e giugno, per la più ampia partecipazione, approfondimento e condivisione degli imprenditori Associati.
Alla fine del percorso, prendendo nota dell’esito e delle eventuali osservazioni emerse, nella versione definitiva, il progetto sarà portato a settembre in delibera dei Consigli Generali. Quindi, al voto delle Assemblee Generali degli Associati a novembre.
«Il progetto di aggregazione tra Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo è ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, volta alla creazione del vertice veneto del nuovo Triangolo industriale, alla valorizzazione unitaria delle identità e complementarietà territoriali, con l’obiettivo di accrescere la capacità competitiva delle imprese, lo sviluppo e l’attrattività dei territori» spiegano le associazioni..
Un progetto che si pone come obiettivo strategico la modernizzazione del sistema associativo, superando vincoli territoriali, settoriali e culturali ormai datati, la qualificazione dei servizi e delle competenze, il rafforzamento delle reti di filiera tra piccole, medie e grandi imprese, della capacità progettuale di area vasta e rappresentanza sia sul piano locale che nazionale. Mantenendo al contempo radicamento sul territorio, vicinanza e prossimità alle imprese.
«La complessità delle trasformazioni e degli shock esterni richiede ‘innovazioni di sistema’, anche alla rappresentanza associativa, per essere all’altezza dei tempi - dichiara Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro -. Dopo pandemia, crisi energetica e conflitto che ci hanno colpito duramente, ora è tempo di ricostruire. Ma per vincere questa partita servono strategie condivise. Oggi possiamo provare a farlo insieme, valorizzando la nostra prossimità e le nostre peculiarità, cercando di dare concreta attuazione e identità ad un’unica realtà allargata metropolitana capace di mettere a fattor comune le caratteristiche di ciascun territorio in un’ottica sinergica e integrata, di collegarli alle aree più dinamiche, in Italia e in Europa, con l’obiettivo di creare per tutti opportunità di crescita e attrattività. Un modello che, mantenendo e rinsaldando il legame di prossimità con le imprese e il territorio, per noi irrinunciabile, potrà essere in grado di giocare una partita più ampia, oltre i confini della nostra Regione. Ora si apre una fase fondamentale di confronto con tutti gli Associati di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, fino al voto sovrano delle Assemblee in autunno».
«Le grandi metropoli diventeranno sempre di più baricentro per l’attrazione di investimenti e per la generazione del valore - dichiara Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo -. In questo contesto, la progettualità per un territorio ampio come il nostro, che contribuisce alla creazione di oltre il 50% del Pil del Veneto, dovrà guardare allo sviluppo di un’area metropolitana che sia motore per la crescita del Nordest. Del resto, possiamo contare su una consistente base demografica, su una solida struttura economica, su una posizione geografica strategica che ci colloca - insieme a Milano, Bologna, Lubiana e Monaco di Baviera - in relazione con l’Europa e con il mondo intero. Il nostro sistema di rappresentanza, in una fase storica tanto complessa, si pone una grande sfida: difendere il tessuto produttivo e favorire un suo ulteriore sviluppo. In tale scenario, unire le forze per diventare la seconda Confindustria territoriale d’Italia ci permetterà di essere riconosciuti come interlocutori autorevoli dagli stakeholder e dalla politica. In questo modo, contribuiremo a consolidare i valori nei quali crediamo, a progettare, ad attrarre investimenti e a mettere l’impresa al centro, poiché essa è il vero patrimonio del territorio».
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