Consumi crollati del 47,6 per cento ad aprile

Confcommercio: il lockdown ha avuto conseguenze che il sistema economico italiano non ha mai sperimentato dopo la seconda guerra mondiale.
Empty shops in central Rome, Italy, 05 March 2020. The coronavirus is expected to cost Italy's tourism sector 7.4 billion euros in losses in the upcoming trimester - March 1-May 31 - with an estimated loss of 31.625 million tourists over that quarter, the confederation representing businesses in the sector Confturismo-Confcommercio said. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Empty shops in central Rome, Italy, 05 March 2020. The coronavirus is expected to cost Italy's tourism sector 7.4 billion euros in losses in the upcoming trimester - March 1-May 31 - with an estimated loss of 31.625 million tourists over that quarter, the confederation representing businesses in the sector Confturismo-Confcommercio said. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

UDINE - Da oggi hanno potuto riaprire circa 800 mila imprese, ma il completo lockdown di aprile ha avuto conseguenze che il sistema economico italiano non ha mai sperimentato dopo la seconda guerra mondiale.

Infatti, dopo la flessione del 30,1% di marzo, nel mese scorso i consumi sono crollati, rispetto ad aprile 2019, del 47,6%.

Sul fronte del Pil, a maggio la riduzione è ancora del 16%.

È quanto rileva Congiuntura Confcommercio di maggio.

Pochissimi i segmenti che sono riusciti a registrare un segno positivo (alimentazione domestica, comunicazioni ed energia), per molti altri, invece, soprattutto quelli legati alle attività complementari alla fruizione del tempo libero, la domanda è stata praticamente nulla.

Cifre, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, «quasi inverosimili che, purtroppo, testimoniano gli effetti derivanti dalla sospensione, non solo di gran parte delle attività produttive, ma anche di quelle sociali e relazionali dirette. E la ripartenza, iniziata già dopo Pasqua e in via di rafforzamento nella prima settimana di maggio, come risulta sia dai consumi giornalieri di energia elettrica che dalle percorrenze dei veicoli leggeri, si presenta ancora densa di difficoltà».

Il riflesso di Corso Vittorio Emanuele sulla vetrina di un negozio nel giorno della riapertura delle attivitˆ commerciali dopo il fermo a causa dell'emergenza sanitaria. Milano 18 Maggio 2020. ANSA / MATTEO BAZZI
Il riflesso di Corso Vittorio Emanuele sulla vetrina di un negozio nel giorno della riapertura delle attivitˆ commerciali dopo il fermo a causa dell'emergenza sanitaria. Milano 18 Maggio 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

Per Confcommercio, «la questione più grave è la concentrazione delle perdite su pochi importanti settori, come il turismo e l’intrattenimento, che sono anche quelli più soggetti a forme di distanziamento e rigidi protocolli di sicurezza, ma anche la mobilità e l’abbigliamento. Pertanto, la fine del lockdown non sarà uguale per tutti. Ma soprattutto, dopo la riapertura si avvertiranno anche dolorosi effetti su reddito e ricchezza che si protrarranno ben oltre l’anno in corso».

Anche per queste ragioni, «il rimbalzo congiunturale del 10,5% del Pil, stimato per il mese di maggio, appare modesto se confrontato alle cadute di marzo ed aprile e, nel confronto annuo, la riduzione è ancora del 16%».

Conclude l’Ufficio studi Confcommercio: «Non basteranno gli ulteriori recuperi di attività attesi da giugno in poi per cambiare significativamente la rappresentazione statistica di una realtà fragile e profondamente deteriorata. Una realtà in cui l’eccesso di burocrazia, male endemico di cui soffre il nostro Paese, ha presentato il suo conto anche durante la pandemia e nella quale anche l’efficacia dei provvedimenti messi in cantiere dalle autorità nazionali e internazionali rimane un’ulteriore incognita».

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