Coronavirus, Confcommercio Veneto sul Dpcm: siamo esasperati
VENEZIA. «I piccoli imprenditori del terziario, le partite Iva, i professionisti, sono esasperati per cui, accanto ai divieti, il governo avrebbe dovuto annunciare che erano già stati deliberati indennizzi proporzionati alle perdite subite per consentire alle imprese, in ginocchio per la seconda ondata del Covid, di superare il crollo di fatturati. Invece, come al solito, registriamo solo la durezza dei divieti e l'aleatorietà degli aiuti». Il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Patrizio Bertin, ha ascoltato al telefono la disperazione di tanti colleghi.
«Le immagini di Napoli - continua il presidente - dovrebbero far riflettere. Il governo ha l'obbligo di dire parole chiare e di smetterla di usare il comitato tecnico scientifico come paravento per le sue decisioni. La prima delle quali è che deve dare un minimo di prospettiva a chi, chiudendo alle 18, non potrà far quadrare il proprio bilancio e sarà costretto a chiudere e, di conseguenza, a licenziare. Anche i negozi, seppur non toccati direttamente - conclude Bertin - risentiranno di città deserte dove il coprifuoco, di fatto, scatterà a metà pomeriggio. Per non parlare poi del turismo, di fatto azzerato».
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