Costruzioni in stagnazione in Veneto

Nel terzo trimestre fatturato a +0,1%. Si consolida il divario tra imprese artigiane, che non agganciano la ripresa, e quelle non artigiane. Ordini +0,3%, soffre -0,6% l’occupazione. Restano contrastati i mercati delle province venete, dal -1,5% di Verona al +1,1% di Treviso

VENEZIA - Nel terzo trimestre del 2017, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una situazione di sostanziale stabilità (0,1%).

L’analisi congiunturale del terzo trimestre 2017 sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.

Le imprese non artigiane registrano un valore positivo pari a +0,4 per cento mentre quelle artigiane evidenziano una debole variazione negativa del fatturato (-0,2%).

Per il quindicesimo trimestre consecutivo prosegue dunque la fluttuazione del giro d’affari del settore, con andamenti che si discostano poco dallo zero e che indicano come l’edilizia sia entrata in una fase di stagnazione post crisi dovuta ad una riduzione degli investimenti legati soprattutto alla nuova costruzione, mentre il recupero prosegue la sua dinamica positiva ma con trend di debole crescita tali da non permettere al settore di uscire dall’impasse.

A livello dimensionale si registra una dinamica negativa nelle imprese di piccola dimensione (da 1 a 5 dipendenti) pari a -0,9 per cento mentre le medie e le grandi imprese continuano ad evidenziare una situazione di miglioramento (+1,1% da 6 a 9 addetti e +0,6% oltre i 9).

Prosegue dunque anche nel terzo trimestre 2017 la tendenza, già ben documentata nei trimestri precedenti, a diversificare le dinamiche di mercato tra microimprese e imprese più strutturate, con un chiaro segnale che indica come oggi per competere nel settore sia necessario avere una struttura operativa in grado di essere al contempo flessibili ma anche ben strutturati e organizzati.

A livello provinciale risultano negative le dinamiche di Verona (-1,0%) e di Vicenza (-0,3%), mentre tutte le altre province segnano variazioni positive. In particolare spicca Treviso con una variazione pari a +1,1 per cento.

In questo contesto prosegue il trend negativo dell’occupazione, un segnale che evidenzia che il settore è ancora debole e che le imprese si stanno ancora organizzando rispetto alle nuove dinamiche di mercato.

«A differenza dell’industria, il settore delle costruzioni – commenta Giuseppe Fedalto, presidente di Unioncamere del Veneto – è ancora in evidente fase di stagnazione. Questo significa che pur non agganciando la ripresa in atto, si mantiene comunque su livelli stabili, come emerge dalle previsioni degli imprenditori. Tuttavia i segnali positivi che provengono dalle compravendite e l’andamento pressoché stabile dei prezzi, alla luce dell’andamento degli ultimi anni, potrebbe configurarsi come una buona base per la ripartenza del segmento residenziale e lasciano ben sperare per il 2018”.

“Quindici trimestri consecutivi in cui le imprese artigiane non riescono a scrollarsi dalla linea di galleggiamento ed un ultimo anno in peggioramento sono un segnale da non sottovalutare –afferma Enrico Maset presidente di Edilcassa Veneto-. In regione rappresentiamo l’81% delle aziende del settore e se non ripartiamo noi il sistema casa resta in sofferenza. Per questo guardiamo con apprensione alle decisioni del Governo che ha previsto nella legge di bilancio in discussione la proroga degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici al 31 dicembre 2018 rimodulandola però dal 65 al 50 per cento. Una scelta miope che rischia di colpire in particolar modo le nostre imprese più vocate alla ristrutturazione/efficientamento. Confidiamo in un ripensamento in aula in queste ore”.

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