Covivio, l’impero immobiliare di Del Vecchio prende la via del rialzo

L'inizio delle negoziazioni è arrivato a conclusione del progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Beni Stabili in Covivio (la ex Fonciere des Regions), efficace dalla notte del 31 dicembre. Doppia quotazione a Milano e Parigi

MILANO. Covivio, gruppo attivo sul mercato immobiliare europeo, è da ieri sul Mercato Telematico Azionario (Mta) di Borsa Italiana, con quella che è stata la prima ammissione del 2019. Dopo avere archiviato la sua prima seduta a Piazza Affari con un andamento sostanzialmente invariato, il titolo, quotato anche sul listino di Parigi, ha imboccato oggi la via dei rialzi, con un guadagno vicino al 3% (+2,99% a 84,45 euro per azione, sui massimi di seduta). L'inizio delle negoziazioni è arrivato a conclusione del progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Beni Stabili in Covivio (la ex Fonciere des Regions), efficace dalla notte del 31 dicembre. «L'operazione di fusione consente agli investitori di poter accedere a uno dei principali real estate investment trust europei, con esposizione su un importante portafoglio immobiliare già investito e una pipeline di progetti di sviluppo», ha detto a Radiocor Patrizia Celia, head of large caps, investment vehicles & market intelligence di Borsa Italiana, sottolineando che «la significativa capitalizzazione di mercato raggiunta dal gruppo a seguito della fusione consentirà alla società di acquisire maggiore visibilità presso gli oltre 8.000 fondi di investimento internazionali presenti sui nostri mercati». Ora Covivio, che ha la Delfin della famiglia Del Vecchio come azionista di riferimento con il 28,5% del capitale, punta a espandersi nel real estate italiano, milanese in particolare. La società intende accentrare sul capoluogo lombardo il 90% del suo portafoglio italiano entro il 2022. La fusione con Beni Stabili, il cui controllo era stato assunto dieci anni fa, è arrivata dopo che il bilancio è stato rafforzato e che la struttura del portafoglio è stata cambiata e diversificata. L'iter della fusione è stato complesso, ma secondo il management è stata molto ben recepita dagli azionisti dei due gruppi che la hanno approvata con un plebiscitario 99,5%.

Riproduzione riservata © il Nord Est