Crisi bancarie: maxi vertice a Palazzo Chigi
Si è tenuto stamattina a palazzo Chigi un maxi vertice con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, i vertici di Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna e Fabio Gallia, e i vertici di alcuni istituto bancari tra i quali Federico Ghizzoni di Unicredit, Carlo Messina di Intesa San Paolo.
Unicredit e Intesa sono impegnate come consorzi di garanzia negli aumenti di capitale di due popolari venete, rispettivamente Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Presente anche il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti. Alla riunione, da quello che si apprende da fonti stampa, non ha preso parte il premier Matteo Renzi.
Si è parlato di anche di potenziali nuove aggregazioni, dopo l'operazione andata in porto tra Bpm e Banco Popolare, ma sul tavolo sono finite, soprattutto, le difficoltà di altre popolari, a partire da Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il ruolo di Cassa depositi e Prestiti, anche in relazione allo smaltimento dei crediti in sofferenza.
Giorni fa, infatti, Unicredit che pur ha smentito di aver contattato il governo, avrebbe secondo fonti messo in dubbio la copertura a garanzia dell'aumento Bpvi in caso di bassa sottoscrizione.
In gioco ora c'è la credibilità del sistema del credito e, in questo senso, i temi che riguardano il riassetto si intrecciano con il dossier che riguarda i risparmiatori già colpiti dal salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Su questo fronte, è arrivato un sostanziale via libera dell'Unione europea che andrà ora formalizzato e poi declinato in un provvedimento di legge.
Da un punto di vista politico, l'intenzione - secondo quanto si apprende - è quella di arrivare a soluzioni strutturali, da una parte, e alla soddisfazione del maggior numero possibile di risparmiatori truffati, dall'altra. Il come è tutto da definire.
Il premier Renzi ha spesso parlato nell'ultimo mese dell'esigenza di trovare «una soluzione definitiva» per i problemi del settore del credito. «Il 2016 è l'anno in cui l'Italia deve sistemare definitivamente la propria questione bancaria, che non è grave come in altri Paesi, ma ha dei profili di problematicità. Stiamo lavorando da qualche settimana, pancia a terra tutti i santi giorni, per avere una soluzione che sia compatibile con le regole che dia tranquillità e garanzie a investitori e risparmiatori e certezza agli istituti di credito», ha detto il presidente del Consiglio al termine dell'ultimo Consiglio Europeo.
Un concetto su cui è tornato anche ieri, durante la Direzione del Pd.
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