Crisi istituzionale, Bonomo: per il Veneto rischio "pentolone"

Il presidente di Confartigianato Veneto definisce “inutile quanto dannoso" lo scontro con l’Europa che ha concorso ad innescare la crisi istituzionale in atto. "Il nostro PIL dipende molto dai Paesi Europei, Germania in primis.

VENEZIA - “65 turisti su 100, dei 19 milioni e mezzo che arrivano ogni anno in Veneto, sono stranieri. Non solo, la loro permanenza è superiore alla media con il 68% di incidenza sul totale delle presenze, e ancora più “prezioso” è il turista tedesco che vale un quarto della fetta straniera e soggiorna ancora più a lungo. Si tratta quindi di un turismo ricco e no mordi e fuggi. Se guardiamo poi all’export, l’UE28 è non solo il primo partner commerciale per le merci manifatturiere venete con quasi 35 miliardi e mezzo di acquisti (nel corso del 2017) pari al 60% del totale, ma è punto di riferimento per interi settori come quello dell’automotive - la cui subfornitura di altissima qualità è garantita da migliaia di imprese artigiane -, il made in Italy della moda e dei mobili e ovviamente bevande e alimentari”.

Agostino Bonomo parte dai numeri per alzare l’asticella dell’attenzione sul rischio che stiamo correndo con un “inutile quanto dannoso scontro con l’Europa che ha concorso ad innescare la crisi istituzionale in atto. Il nostro PIL dipende molto dai Paesi Europei (Germania in primis dato che è il primo partner con 8 miliardi) – dice il presidente di Confartigianato Imprese Veneto -. Ci lega una solida relazione manifatturiera ma nono solo, un reciproco rispetto, il Veneto è spesso paragonato per efficienza e valori al nord Europa”.

“Sia chiaro - prosegue Bonomo - queste considerazioni economiche nulla hanno a che vedere con la legittima, e fondata, dialettica politica sul ruolo dell’Italia in Europa e sulle nostre legittime intenzioni di evolvere i trattati di Roma. Ma in questa situazione, alimentare dialettiche poco responsabili con i nostri “vicini” non è opportuno. C’è un rischio di escalation, a cui ha concorso anche un censurabile tedesco, commissario europeo, che può portare a sentimenti meno positivi nel consumatore tedesco ed europeo in genere, verso l’Italia, tutto a nostro danno”.

“Non vedo un Veneto ed una Italia supini al volere della UE, tedesco, ai poteri forti, o ai grandi investitori internazionali – afferma il presidente -, ma è indubbio che quando si tratta di efficienza, capacità di programmazione e iniziative di politica economica, sociale etc, da sempre, almeno noi veneti, abbiamo guardato con interesse a quanto messo in campo da locomotive mondiali come Francia e Germania. Rischiamo di finire, come Veneto, in un pentolone nazionale involutivo che è l’esatto contrario dello scenario di autonomia responsabile che auspicavamo”.

“Spero - conclude Bonomo - che al più presto si risolva la questione istituzionale del governo e si trovi la quadra per dare governabilità reale e non solo formale al Paese. Ad esempio la sterilizzazione dell’aumento 2019 dell’IVA va affrontato al più presto. In questa delicata fase economica per l'Italia, la fragilità agli assalti finanziari e speculativi è altissima, ed è un gioco che non possiamo sostenere a lungo; il rischio è quello di vanificare gli sforzi fatti per risalire la china della crisi. Nel caso infine ci sia un ritorno al voto, come sembra sempre più plausibile, ci auguriamo che la data sia il prima possibile e che le basi del confronto siano meno equivoche e generiche di quelle che hanno caratterizzato il voto di marzo”.

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