Crociere fra pandemia e guerra. E Venezia cede spazio a Trieste
La compagnia Royal Caribbean valuta opportunità di investimento negli scali adriatici. Intanto il colosso Msc, in prima fila per acquisire Ita Airways, si sta rafforzando in Italia

TRIESTE. Fra pandemia e guerra in Ucraina le crociere tentano la ripartenza nella prossima estate soffrendo ancora i postumi di un 2020 che l’ultimo rapporto di Cruise Lines ha definito «drammatico». La roccaforte della ripresa è il Mediterraneo in uno scenario di instabilità mondiale.
Trieste, homeport di Msc e Costa Crociere, secondo l’ultimo Italian Cruise Watch, cresce nelle preferenze dei big delle crociere dopo le difficoltà di Venezia e la chiusura del canale della Giudecca. Dopo l’anno tragico del Covid, quando il traffico mondiale delle crociere ha subito un crollo dell’83% bruciando 30 miliardi di dollari di giro d’affari, nel 2021 Trieste è stato il porto che ha recuperato più velocemente con 140 mila passeggeri rispetto ai 18 mila di Venezia: una performance che piazza lo scalo fra Marsiglia e La Valletta. Massimo Deandreis, direttore del Srm, il centro studi collegato a Intesa San Paolo sul settore marittimo vede scenari di consolidamento e alleanze necessarie fra gli scali adriatici: «Il porto di Trieste dovrebbe studiare sinergie con Venezia, due realtà che possono essere complementari».
La ripartenza
Secondo le proiezioni di Trieste Terminal Passeggeri, nonostante le attuali limitazioni anti-Covid, nel 2022 Trieste e Monfalcone prevedono un aumento del 78% dei passeggeri, che dovrebbero balzare dai 240.000 dello scorso anno a 424.000 (per 177 scali): «Il polo crocieristico di Trieste e Monfalcone può beneficiare delle incertezze che gravano su Venezia», sottolinea Gianluca Madriz, presidente del Trieste terminal passeggeri.
Nel quartier generale del TTP si spera «in un rallentamento progressivo delle restrizioni anti-Covid anche se i blocchi e la guerra in Ucraina introducono nuove incognite». Lo scorso anno l’emergente Monfalcone ha intanto centrato il traguardo dei 115 mila passeggeri grazie ai 34 scali di Msc Orchestra e Msc Magnifica ed entrando per la prima volta nella classifica dei porti al top insieme a Taranto. Monfalcone da luglio viene utilizzato come sbarco-imbarco di Msc crociere.
La soluzione, sperimentata al posto di Venezia nei giorni del Redentore e del G20, è stata adottata anche dopo il definitivo stop delle navi da crociera nel bacino San Marco voluto dal governo a partire dall’agosto scorso. C’è il problema dei crocieristi che dopo le operazioni di chek-in a Venezia devono trasferirsi in bus nella città dei cantieri (130 chilometri): «Monfalcone deve integrarsi con i terminal e le dogane del Trieste Airport modernizzando lo scalo con i necessari dragaggi e pontili attrezzati per i crocieristi bypassando così l’appoggio logistico al terminal veneziano», commenta Madriz.Con queste performance il Fvg ha potuto archiviare l’anno con 240 mila passeggeri e 118 toccate nave.
Un successo per l’Authority portuale guidata da Zeno D’Agostino che si è mossa in tempo. Nel porto triestino è stata avviata la riconversione del terminal Adria in Porto Vecchio, quale nuovo terminal crociere. Grazie alla sua banchina lunga 400 metri potrà prevedere l’attracco simultaneo di una nave di stazza elevata e di un’altra più piccola.
I colossi di mare: i piani di Royal
I colossi del mare sono pronti. Carnival, Royal Caribbean, Norvegian e Msc assieme movimentano il 78,2% del traffico mondiale. Un big come Royal Caribbean di recente ha investendo su Ravenna dove, come spiega Ana Karina Santini, vicepresidente International Destination Development della compagnia norvegese-statunitense, «sarà costruito un terminal di ultima generazione con le più avanzate tecnologie indirizzate verso la sostenibilità ambientale, capace di operare due navi contemporaneamente sia in home port che in transito». Le difficoltà di Venezia e la chiusura del canale della Giudecca come stanno cambiando gli approdi delle navi di Royal Caribbean nel Mediterraneo? «A Venezia ci siamo adeguati alle restrizioni ma non ci sono modifiche rispetto ai nostri piani nel Mediterraneo e nell’Adriatico», sottolinea ancora Santini. A Trieste Royal è presente con le navi del brand Tui Cruises: «Abbiamo fatto scalo in passato e prevediamo di mantenere un trend simile anche nel 2022 e 2023». Interesse a investire su Trieste e Venezia? «Se ci saranno opzioni di investimento in altri porti dell’Adriatico le valuteremo».
Msc e Costa investono in Italia
Anche Costa Crociere prosegue con il suo piano di ripartenza per il 2022. Nella prossima estate, l'intera flotta Costa sarà nuovamente operativa. Il programma prevede oltre 1.800 crociere da primavera 2022 all'inverno 2022-23, con 179 destinazioni nel mondo. Msc, che ha affidato a Fincantieri la costruzione della nuova flotta Explora Journeys per quasi 6 miliardi di euro, comunicherà i suoi programmi il 9 aprile. Le spese del colosso in Italia ammontano a circa 3,5 miliardi di euro all’anno e generano un impatto sull’economia italiana pari a 10,5 miliardi all’anno.
Crociere e Trieste Airport
Il fondatore di Msc Gianluigi Aponte riferendosi alla possibilità di un ingresso in Ita Airways ha parlato di possibili sinergie con il business di Msc tanto sul versante delle crociere quanto sul trasporto merci. I grandi player stanno operando con integrazioni verticali su tutti i segmenti della mobilità: dalla gestione dei terminal a quella dell’intermodalità ferroviaria.
Per diversi analisti del settore l’ipotetica integrazione di un colosso come Msc con una compagnia aerea potrebbe valorizzare la vicinanza con gli hub aeroportuali vicini ai porti. Anche il Trieste Airport in teoria potrebbe beneficiare al pari di altri scali delle ipotetiche sinergie industriali fra una grande compagnia come Msc e Ita Airways. Un discorso che vale anche per la funzione aerei-cargo in un business primario per Msc che ha superato Maersk nel trasporto di container su mare. —
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