Dalla Bosnia a Udine per studiare il modello di business vincente di Friuli Innovazione
UDINE - Il modello di autosostenibilità del Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico Friuli Innovazione si fa notare anche all’estero, dove viene preso ad esempio di unicità virtuosa di una struttura che non ha scopo di lucro e si autofinanzia principalmente procurandosi contributi attraverso schemi competitivi europei, nazionali o regionali, ai quali partecipa presentando progetti di ricerca e innovazione mettendo poi a disposizione del territorio – principalmente PMI - servizi, esperienze e competenze.
Proprio per studiare questo modello vincente di business è arrivata a Friuli Innovazione dalla Bosnia Herzegovina una delegazione dell’Università di Banja Luka guidata Andjela Pepic, responsabile dell’area Trasferimento Tecnologico e membro del COST - European Cooperation in the field of Scientific and Technical Research – ente finalizzato allo scambio di informazioni pratiche sugli aspetti amministrativi, finanziari e giuridici della gestione dei progetti di ricerca e innovazione.
Accolti dal direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio e dal project manager Saverio D’Eredità, Andjela Pepic e il suo staff hanno avuto modo di confrontarsi sui temi dei progetti europei, sulle attività di trasferimento tecnologico, sui servizi di consulenza alle imprese e sulle azioni che Friuli Innovazione svolge a favore del territorio.
Con un modello di funzionamento che rimane un unicum nel panorama dei parchi scientifici regionali e nazionali, Friuli Innovazione svolge infatti numerose attività finalizzate a rafforzare la competitività della regione: dalla gestione del parco scientifico e tecnologico di Udine, che conta circa 40 realtà insediate, alla gestione dell’incubatore certificato d’impresa, che ha supportato la nascita di una sessantina di startup e creato più di 200 posti di lavoro.
“Ci sono molte complementarietà che possono essere ricercate tra i rispettivi territori – ha dichiarato Andjela Pepic – soprattutto in settori come la meccanica, nei quali sono molte le opportunità di cooperazione con imprese e poli dell’innovazione e ci piacerebbe approfondirle. Banja Luka è stata per diversi anni un’eccellenza per l’ingegneria meccanica ed oggi molte imprese, soprattutto austriache e tedesche, ma anche italiane, si stanno interessando al nostro territorio. Dal punto di vista dell’accesso ai finanziamenti europei – ha continuato la Pepic - l’esperienza maturata da Friuli Innovazione è di grandissima rilevanza e rappresenta un esempio di sostenibilità e qualità. In questo senso per noi sarebbe estremamente importante poter lavorare allo sviluppo di progetti comuni, soprattutto per la nascita e crescita di nuove imprese”.
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