Dalla "manovrina" nuove opportunità per gli alberghi dal bonus mobili

È stato approvato l’emendamento che rimodula il tax credit in favore delle imprese alberghiere, eliminando di fatto il tetto massimo di spesa previsto per l’acquisto di mobili e complementi d’arredo. Soddisfazione da Federlegno. Federalberghi auspica una modifica ai tempi

UDINE - Il cosiddetto Art Bonus ha introdotto nel 2014 un credito di imposta a favore delle imprese alberghiere in percentuale – inizialmente del 30%, poi innalzato al 65% con la proroga al 2019 contenuta nella Legge di Bilancio 2017 – sulle spese effettuate per le ristrutturazioni, compreso l’acquisto di mobili e complementi di arredo fino ad esaurimento dello stanziamento che era limitato, per tale voce specifica, al 10% del totale.

Con la modifica introdotta, gli operatori alberghieri avranno quindi piena libertà di scelta nell'utilizzo della detrazione.

“Sono molto felice di questo risultato, a cui lavoriamo da tempo, perché sono certo rappresenterà una grande opportunità per il mondo dell’arredo italiano”, sottolinea il Presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini.

“Al tempo stesso, sono certo che darà un contributo importante per la riqualificazione delle strutture alberghiere, incrementando in tal modo la qualità della nostra ricettività. Siamo uno dei paesi più amati e visitati; è nostra responsabilità presentarci al meglio”.

Sull'emendamento approvato, Confindustria Alberghi e FederlegnoArredo hanno individuato una criticità nelle tempistiche di dismissione degli arredi, passato da 2 a 8 anni.

“L'emendamento approvato è un segnale importante di attenzione al nostro settore che sulle riqualificazioni è fortemente impegnato – dichiara Giorgio Palmucci, Presidente Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Dobbiamo però sottolineare una criticità riguardo ai tempi di dismissione degli arredi, che il provvedimento porta ad 8 anni, ma confidiamo che su questo punto si possano poi trovare soluzioni più vicine alle esigenze del settore".

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