UDINE - Una decisione che «può contribuire a ridurre» l'importo degli aiuti pubblici necessari per il salvataggio delle banche pur nell'ottica del burden-sharing: questo in sintesi il commento con il quale la Commissione Ue ha dato oggi il suo ok alla misura per le banche varata ieri dal Consiglio dei ministri.
In una nota Bruxelles aggiunge che sono stati fatti «buoni progressi» per trovare una soluzione «in linea con le regole Ue» alla crisi delle due banche venete.
La Commissione ha precisato all'Ansa di «aver preso nota della misura adottata», una misura che «può contribuire a ridurre l'importo dei fondi pubblici necessari e rafforza il burden-sharing nel caso in cui una banca riceva aiuti di Stato».
Ed ha ribadito che nel quadro delle regole Ue sul burden-Sharing i titolari di obbligazioni 'senior' e i depositanti restano totalmente garantiti.
Sui dossier della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, si legge ancora nella nota, la Commissione, la Bce e le autorità italiane stanno lavorando «in stretto contatto e in maniera costruttiva» con l'obiettivo di «trovare una soluzione per le due banche in linea con le regole Ue».
E conclude sottolineando che, in questa prospettiva, sono stati compiuti «buoni progressi».
Secondo il testo del decreto approvato ieri dal Cdm «il periodo concesso per l'intera operazione» di compensazione dei piccoli risparmiatori detentori di obbligazioni subordinate delle banche soggette al burden sharing è stato portato da 60 a 120 giorni «al fine di consentire un'adeguata valutazione da parte degli investitori coinvolti».
Le regole Ue sugli aiuti di Stato prevedono che determinate categorie di investitori (detentori di obbligazioni subordinate e azionisti) contribuiscano al salvataggio della banca - il cosiddetto burden-sharing - prima della concessione degli aiuti pubblici.
In questo contesto, la Commissione considera che misure destinate a non ridurre il livello degli strumenti di debito subordinato rientri tra gli interventi che hanno come obiettivo quello di contenere il ricorso a fondi pubblici.
Il Tesoro ha affidato alla banca d'affari Rothschild il compito di gestire il processo di ricerca e sollecitazione dei soggetti privati potenzialmente disponibili a partecipare al salvataggio delle banche venete.
Agli investitori interessati, confermano fonti vicine al dossier dopo alcune indiscrezioni di stampa, verrà messa a disposizione una data room, condizionata all'assunzione di un vincolo di riservatezza, che permetterà di ricostruire in modo più puntuale la situazione della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ancora ieri ha parlato di salvataggio «a breve».
Per mettere a punto quella «soluzione positiva» che scongiuri il bail occorrerà lavorare almeno tutta la settimana prossima.
Pur nella difficoltà di fare previsioni, si parla di almeno una-due settimane come orizzonte temporale minimo per trovare gli 1,2 miliardi di euro che la Commissione Ue chiede vengano iniettati da privati.