Dalla Vecchia: «L’Europa riparta da zero, l’unica soluzione è Draghi»
Il monito di Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza: «Altro che svolta, siamo nella palude. Istituzioni ferme da 5 mesi»
Nel pieno delle turbolenze economiche e politiche, Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, lancia un monito severo sulle istituzioni europee e sulla crisi dell’industria del Vecchio Continente. In un intervento che non lascia spazio a equivoci, Dalla Vecchia critica duramente lo stallo delle istituzioni europee e sottolinea la necessità di un cambio di rotta immediato per evitare il tracollo dell’intero settore industriale europeo.
«Altro che svolta, siamo nella palude», ha dichiaratola leader degli industriali berici, dipingendo un quadro drammatico della situazione attuale.
«Mentre l'industria europea declina e deve cercare con urgenza un nuovo modello di sviluppo, prima che Stati Uniti e Cina ne facciano uno spezzatino e la indeboliscano fino a far svanire il sogno di un’Europa unita, forte, sana e innovativa», ha proseguito, evidenziando il rischio di un'erosione competitiva a livello globale.
A soli cinque mesi dalle elezioni europee, le istituzioni sono ferme: «Non abbiamo ancora una Commissione Europea, la quale, peraltro, non si vede neanche all'orizzonte», sottolinea la presidente, puntando il dito contro il Parlamento europeo, accusato di essere in una perenne campagna elettorale e di indulgere in «giochetti di parte» invece di lavorare per il bene comune.
«Noi, cittadini europei, ancor prima che persone d'azienda, abbiamo bisogno di risposte, non di talk show», ha affermato Dalla Vecchia, facendo eco al malcontento diffuso tra gli imprenditori e i cittadini del continente.
Secondo la presidente di Confindustria Vicenza, si stanno ripetendo gli errori della scorsa legislatura: «Incompetenza diffusa, divisioni sul nulla, rendite di posizione da difendere, influenze extra UE che distruggono la nostra industria, la più bella e forte del mondo».
La critica di Dalla Vecchia si estende anche alla leadership attuale: «Se la prima Commissione von der Leyen è stata un disastro, difficile aspettarsi qualcosa di diverso dal suo bis». Con un tono deciso, la presidente propone una soluzione radicale: «Si tiri una bella riga e si riparta da zero, ma: in tempo zero», richiamando l’urgenza di una risposta concreta e tempestiva.
Dalla Vecchia non si limita alla critica, ma indica una direzione chiara per il futuro: «Mai come adesso c’è bisogno di credere che è l’Europa unita a dover reagire». L’unità, sottolinea, è l’unico modo per poter competere con le superpotenze globali come Usa e Brics.
Tuttavia, critica aspramente: «Serve una Presidenza con un forte programma politico e non questi deliri verdi che hanno messo l’industria europea in ginocchio».
Secondo Dalla Vecchia, le politiche ambientali radicali hanno avuto un impatto devastante sul tessuto industriale europeo. La presidente di Confindustria Vicenza individua una soluzione concreta: Mario Draghi.
«La soluzione per cambiare direzione è davanti ai nostri occhi: Draghi è lì, ha un piano messo nero su bianco, è in grado di farlo, non deve rispondere ai partiti, non deve far eleggere nessuno in qualche regione o länder, ha una credibilità che supera i confini del continente», afferma Dalla Vecchia, indicando l’ex Presidente della Bce come l'uomo giusto per guidare l'Europa fuori dalla crisi.
Riproduzione riservata © il Nord Est