Dea Capital entra in Quaestio e acquisisce il ramo Npl

PADOVA. Dea Capital entra in Quaestio Holding con una quota massima del 44%, affiancando così fondazione Cariplo e gli altri azionisti del gruppo, fra cui il management, da cui ha anche acquisito le attività relative alla gestione degli Npl, ovvero la gestione dei fondi Atlante e Italian Recovery Fund.
Le operazioni in oggetto si inquadrano per DeA Capital nell’ambito della strategia di espansione della piattaforma di ’alternative asset management’: sommando i fondi che il gruppo ha già in gestione, circa 11,9 miliardi, con quelli di Quaestio, si superano i 20 miliardi di euro. A Quaestio, guidata da Alessandro Penati e impegnata negli anni scorsi in un tentativo di salvataggio delle due ex popolari venete non andato a buon fine, l’operazione consente di rifocalizzarsi sulle attività tradizionali di asset management e di valorizzare, in prospettiva, le attività nei crediti deteriorati.

L’acquisizione del ramo Npl vale 12,2 milioni di euro mentre sul fronte dell’ingresso di Dea Capital in Quaestio l’accordo prevede una quota compresa tra il 35% e il 44% del capitale, di cui fondazione Cariplo deve invece mantenere almeno il 24%. Le due operazioni sono «comunque disgiunte tra loro», come spiega una nota, e «si possano perfezionare entro i primi mesi del 2020». «Con gli accordi sottoscritti oggi, poniamo le basi per un’altra importantissima tappa nello sviluppo della nostra piattaforma di Alternative Asset Management. Attraverso l’acquisizione del business di Non Performing Loans (NPL) di Quaestio SGR intendiamo consolidare il posizionamento strategico in un segmento dell’«alternative investment» di estrema attualità e di grande interesse per noi e per i nostri investitori.
Con l’ingresso nel capitale di Quaestio Holding e la correlata partnership strategica, inoltre, integreremo la nostra attuale operatività con soluzioni di investimento e strategie di capital allocation a maggior valore aggiunto; l’obiettivo è quello di offrire ai nostri clienti una gestione ampia e integrata dei target di asset allocation, allineata alle migliori e più attuali practices di mercato in termini di completezza delle classi di investimento (liquide, illiquide e alternative), di diversificazione e di risk management», ha spiegato l’ad di Dea Capital Paolo Ceretti.
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