Diemme le fa, Jovanotti le firma e mette all'asta

Il ricavato delle scarpe vendute dal cantante su ebay e prodotte dal calzaturificio di Asolo andrà in beneficenza ai bambini ricoverati all'ospedale di Treviso. L'idea è di Alberto Cappelletto, titolare di 2 negozi nella Marca

Vengono da Asolo, dal calzaturificio Diemme le scarpe preferite da Lorenzo Jovanotti che oggi sono al centro di un'iniziativa benefica.


Dal 27 novembre sarà infatti possibile aggiudicarsi le originali scarpe utilizzate durante il tour “Lorenzo negli stadi” autografate e messe all’asta per aiutare i bambini. di Lilt nel progetto Giocare in Corsia.

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha deciso di donare a scopo benefico due paia delle originali scarpe, utilizzate per il suo tour estivo “ Lorenzo negli stadi”, per aiutare i bambini ammalati a trovare un po’ di serenità durante il loro ricovero ospedaliero.



Disegnate da un famoso designer di calzature, le scarpe sono state realizzate in esclusiva dall’azienda Diemme, brand sinonimo di alta qualità e made in Italy d’eccellenza presente nelle migliori vetrine delle più importanti città del mondo.

Il ricavato dell’asta di beneficienza, attiva oggi su ebay, andrà a favore della Lilt e nello specifico al progetto Giocare in Corsia che si occupa di intrattenere ed aiutare i bambini ospedalizzati attraverso giochi, creatività, laboratori e molto altro, finalizzati a dare loro opportunità di crescita e divertimento in un momento di difficoltà della loro vita.

L’idea nasce da Alberto Cappelletto, titolare di 2 negozi specializzati in calzature e abbigliamento nel territorio Trevigiano e dal 2006 sostenitore della Lilt, in collaborazione con Hopstok, la piattaforma web dedicata ai negozi multimarca che permette di smaltire l'invenduto e riassortire la merce.

Lilt - Giocare in Corsia nasce nel 1994 da una piccola esperienza di pochi volontari nella Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Da allora ad oggi l’associazione è cresciuta  e conta su 146 volontari impegnati nel portare il “gioco” e la “normalità” in pediatria.

 

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