Distretti: a Nordest l'export tocca i 6,8 miliardi
I distretti del Nordest crescono nel terzo trimestre del 2015. Lo rivela l'ultimo report del monitor distretti industriali di Intesa San Paolo. Vivace lo sprint dei veneti in progresso del 5,4%, 276 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da soli spiegano oltre un terzo della crescita dei distretti industriali italiani
I distretti del Trentino-Alto Adige hanno confermato una crescita importante, pari a +14,9%
In crescita anche i distretti del Friuli Venezia Giulia del 3,4%, con un grande balzo verso gli Stati Uniti.
Nel terzo trimestre del 2015 - spiega la ricerca - il Triveneto ha espresso nei suoi distretti industriali dei volumi di export pari a 6,8 miliardi di euro, in crescita di 358 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2014. Nel terzo trimestre 2015 prosegue quindi il lungo periodo di crescita dell’export (si è arrivati al 22° trimestre consecutivo) dopo la crisi del 2009.
L’export distrettuale ha registrato una crescita tendenziale del 5,5%. Ancora una volta i distretti triveneti hanno fatto meglio della media italiana (+3,6%). Tra i primi venti distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto 7 sono triveneti. La crescita del Triveneto è stata guidata dai distretti del Trentino-Alto Adige (+14,9%) e del Veneto (+5,4). Ha poi ripreso a crescere l’export dei poli distrettuali del Friuli-Venezia Giulia.
Guardando al dettaglio regionale: si scopre che i distretti veneti nel terzo trimestre hanno mostrato una crescita vivace con un progresso del 5,4%, 276 milioni di euro in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, pari al 35% della crescita complessiva dei distretti industriali italiani. I distretti della regione si riconfermano trainanti nella crescita sui mercati esteri per il tessuto produttivo locale e italiano. Si è registrata infatti una crescita prevalente, con 18 distretti su 23 che hanno sviluppato aumenti tendenziali dell’export. In particolare, si sono messi in evidenza l’occhialeria di Belluno e il mobile di Treviso, cresciuti entrambi in modo importante. Ottime performance sono state ottenute anche dalla meccanica strumentale di Vicenza, dalla termomeccanica scaligera, da dolci e pasta veronesi, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dalla concia di Arzignano e dalle carni di Verona.
La competitività dei distretti veneti ha riscontrato successi nei più importanti mercati mondiali: il Regno Unito si posiziona al primo posto per incremento assoluto dell’export rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con il 23,6% di variazione; seguono poi per importanza gli Stati Uniti con un incremento delle esportazioni pari al 10,4%. Nei mercati europei spiccano la Spagna (+11%), la Germania e la Francia. Si sono osservati rilevanti tassi di crescita dell’export su alcuni mercati ad alto potenziale come il Messico (+40%), la Polonia (+11%), l’Algeria (+85%), gli Emirati Arabi (+13,5%) e il Canada (+15%). Nuovi forti cali si sono invece registrati in Russia.
Nel Friuli-Venezia Giulia il distretto della componentistica e termoelettromeccanica friulana è tornato a crescere (+4,6%), riportando l’evoluzione dell’export regionale in territorio positivo (+3,4% tendenziale) e in linea con la media nazionale. Dei sette distretti monitorati nella regione, solo gli elettrodomestici di Pordenone hanno riportato una riduzione dell’export. Spiccano in positivo invece le esportazioni del mobile di Pordenone, dei coltelli e forbici di Maniago e del prosciutto di San Daniele.
L’export è cresciuto con un grande balzo verso gli Stati Uniti (+44%), ma si è diretto anche verso nuovi mercati come l’Ecuador, la Turchia e la Repubblica di Corea, dove si è distinto soprattutto il distretto della componentistica e termoelettromeccanica.
Lo scenario previsivo per il 2016 ci dice che le esportazioni dei distretti dovrebbero mostrare un ritmo di crescita sostanzialmente in linea o di poco superiore a quello osservato nell’ultimo biennio. La crescita mondiale è, infatti, attesa solo in lieve accelerazione, grazie alla spinta della domanda interna dei paesi avanzati e al superamento della fase più critica per alcune economie emergenti (Cina e in parte Russia).
“Gli USA negli ultimi due anni hanno rappresentato un importante mercato di sbocco per l’export dei nostri distretti triveneti e continueranno ad esserlo anche per il 2016. – ha dichiarato Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli VG e Trentino AA – Il Gruppo Intesa Sanpaolo, grazie alla presenza in oltre 40 paesi nel mondo e negli Stati Uniti in particolare con due filiali e due uffici di rappresentanza, è strutturato per accompagnare le grandi ma anche e soprattutto le piccole aziende del territorio alla ricerca di nuovi mercati su cui crescere e consolidarsi.”
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