Drawlight: l'arte di progettare emozioni di luce
NOVENTA PADOVANA. L’unico dubbio è quello di essere andati troppo avanti per questi tempi. D’altronde, l’ultimo brevetto, Teca, oggi a caccia di investitori per la sua espansione nel mercato, è riuscito perfino a togliere il device (dispositivo) alla realtà aumentata. Ovvero: l’esperienza sensoriale è diretta, senza smartphone né occhiali.
Impensabile, eppure tutto questo è nato a pochi chilometri da Padova. In un loft dal gusto newyorkese in via Noventana. Dalla mente di un team di poco più di una decina di trentenni che uniscono competenze diverse, dall’architettura alla cinematografia fino all’ingegneria aerospaziale. Benvenuti a Drawlight, società divenuta Srl nel 2007 da un’idea di Mick Odelli, che ha mezzo Dna australiano. Ed è proprio in Australia che Mick studia effetti speciali per la cinematografia. Quando torna in Italia, con due amici australiani, si specializza in render foto-realistici per architetti e cataloghi di arredamento. Dopo quattro anni da freelance, quando i tre amici vanno a creare la Srl la burocrazia italiana frena. I due australiani mollano e Mick trova un socio, Lorenzo Beccaro e nuovi compagni di viaggio.
Drawlight si specializza in proiezioni mappate, ovvero spettacoli di luce e colori 3D su diverse superfici. Il primo lavoro è per la Riello Caldaie con l’agenzia Facci e Pollini. “Da allora è stata una continua innovazione – spiega Odelli a fianco di Alberto Gentilin, key account, e Micol Lorenzato, responsabile marketing – dalle mappe e realtà aumentata siamo passati alle tavole interattive poi gli ologrammi. La nostra caratteristica? Essere unici”. Il boom arriva nel 2015. A portafoglio clienti come Sky, Ovs, Mercedes, Porsche. Ma il traino è Expo 2015 e l’evento Panorama d’Italia in piazza Gae Aulenti: uno spettacolo a 360 gradi con Fondazione Altagamma. Una liaison quella con Davide Rampello, direttore artistico del padiglione Zero Expo, che già aveva portato al Carnevale di Venezia la storia del baccalà sulla Torre Maggiore dell’Arsenale in uno spettacolare video mapping.
Drawlight si evolve: non più solo servizio ma contenuti. Da consulente a progettista di emozioni, chiavi in mano. Il team padovano prorietta a 360 gradi il primo oggetto al mondo: siamo in Giappone con una statua dell’artista Rabarama. Poi sfonda a Bombay, con June un musical autoprodotto: tecnologia made in Padova e 4 veri attori. Un successo da 10 mila persone su scenografia di oltre 30 metri completamente proiettata. Un test per capire come “inserire l’elemento umano”. Dopo i primi esperimenti uomo-tecnologia, nasce Senso, una Pmi innovativa che è una costola di Drawlight. Il primo prodotto, data maggio 2015, si chiama Vedo ed è un sistema di proiezione che interagisce con l'ambiente e le persone. “Superato l’effetto “wow”, abbiamo iniziato a lavorare sulla componente umana per dare valore aggiunto – spiegano i giovani – piegando la tecnologia ai nostri sensi”. Innovazione creativa allo stato puro: l’uomo diventa il nuovo perno. Da qui l’esperienza immersiva che coinvolge più sensi.
Qualche esempio? Significa avere davanti agli occhi una macchina bianca ferma ma avere la percezione, grazie alle immagini e alla loro dinamica, che si muova su strada e si possa personalizzare per colori e telaio. Accade anche con le borse (Furla è uno dei clienti). Con tecnologia touchless, dove non serve più toccare lo schermo. Ma un leggero spostamento di vento.
“E’ l’idea che guida la tecnologia che alla fine - evidenzia Odelli - è un proiettore nascosto e quello che ci accade davanti sembra magia. Possiamo far abitare stanze vuote e grazie a un interruttore illuminarle di mondi lontani costruendo il mobilio. Possiamo mangiare in un ristorante ostriche e champagne e sentirci in Normandia davanti all’oceano”. “Con un proiettore non sviluppi solo film ma luce, forme, oggetti. Ci rivolgiamo a hotel, yacht, mall, retail: la possibilità è di cambiare varie atmosfere negli ambienti. Con proiettori invisibili”. La prima applicazione è visibile all'hotel nhow di Milano.
Il secondo progetto di Senso è invece Teca; è stato depositato pochi giorni fa e in queste ore è in Francia, davanti a un team di investitori. Teca è un espositore con microproiettori nascosti che permette all’utente di fruire della realtà aumentata senza device.
“Il segreto resta la semplicità a uso di tutti”. La sfida è aperta. Ma c’è bisogno di capitale. Oggi Drawlight occupa 5 persone. Senso ne ha sei a contratto ma continua a sfornare novità. Il portafoglio conta oltre 80 referenze per 100 istallazioni. Il fatturato consolidato arriva già quasi al milione.
@eleonoravallin
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