Duca D'Aosta torna alla manifattura: made in Italy e design in Venice
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MESTRE. Il futuro di Duca D’Aosta riparte dal passato e dal legame con Venezia. Perché, per vincere la competizione del globo e dei brand, servono la potenza di un territorio e la forza di 114 anni di storia. Ma tornare al passato significa anche tradizione. E la tradizione qui è quella del sarto, della manifattura di qualità.
E’ così che inizia la trasformazione di Duca D’Aosta, azienda con sede a Mestre e un circuito di 12 negozi ad oggi solo in Triveneto, per la distribuzione di 100 brand lusso, tra cui la nuova location cinque stelle a Porto Piccolo a pochi chilometri da Trieste.
Siamo nel 2013: questo l’anno dell’ingresso in azienda di un ex manager Hp, Alberto Bozzo, che diventa amministratore delegato. Contemporaneamente il passaggio generazionale: entra in azienda la quarta generazione della famiglia Ceccato che ha il 100% della soicetà fondata dal trisavolo Emilio Ceccato nel 1902. Tito e Giuliano Ceccato restano nel board da azionisti ma lasciano l’operatività ai figli Matteo, Alvise, Cristiano. Duca D’Aosta è dunque nelle mani di un’azienda giovane che, per disegnare il domani, inizia scavando in archivio.
La prima mossa è il restyling del logo e l’inserimento in chiaro del nome Venezia. Poi la formazione di tutta l’azienda in marketing e retail, al Cuoa di Altavilla. Quindi, la ripresa in mano di ago e filo. “La manifattura negli anni 40-50 era il cuore dell’azienda ma poi era rimasta residuale, pari al 2-3%. Era diventata un servizio, come la camicia che marchiavamo Duca D’Aosta per abbinarla al completo griffato in negozio” spiega Bozzo.
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Una necessità che diventa collezione. Venezia 1902 “è il pilastro della nuova strategia” conferma Bozzo. “Siamo tornati quelli che eravamo, l’insegna che in piazza San Marco decenni fa vendeva a Ernest Hemingway e ai clienti top come principi”. Venezia 1902 è una collezione uomo dal vestito, al cappello alle scarpe. Classico e contemporaneo. L’immagine è ancorata a Venezia, ai suoi squeri e gondole e raffigura un moderno dandy di piercing e tatuaggi. Forte, incisiva e sta girando il mondo.
“Abbiamo cercato una forte individualità” spiega Bozzo. La firma è quella dello stilista Rodolfo Zappalà, ex Paul Smith. Il primo flagship store è stato aperto a giugno 2015 a San Marco. I modelli? Sono dei gondolieri veri. E questo legame con Venezia non ha fine. Nel 2015 Duca D’Aosta ha firmato un accordo con l’associazione gondolieri di Venezia: 433 iscritti, una casta alla ricerca di identità oltre il romanzo della Laguna. Duca D’Aosta studia un logo, disegna una linea di abbigliamento a “uso gondole” e “uso turisti” come se il marchio gondolieri fosse lo stemma di Harward. Felpe, cappelli di paglia. Tutto made in Italy, come Venezia 1902, grazie a una rete di fornitori locali italiani che conferma la qualità. Grazie alle royalties del merchandising l’associazione gondolieri tutela il mestiere. E Duca D’Aosta porta la vera Venezia (quella che nella maglia a righe rispetta le misure di distanza del bianco dal rosso o blu) nel mondo.
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I prossimi step sono di apertura di nuovi flagship a Las Vegas e Macao, lì dove Venice è già moda. A Venezia, invece, il negozio non a caso porta il nome del fondatore Emilio Ceccato e ha sede nel primo piccolo punto vendita di famiglia, sotto Rialto. Ora ad ottobre entrerà anche nel primo Mall Fashion in Laguna al Fontego. All’estero ha già come ambasciatrice Kathleen Kennedy e il texano presidente dei gondolieri Usa.
Venezia 1902 punta invece per fine 2016 all’apertura a Firenze. Lo step successivo sarà l’estero per almeno una decina di shop: già avviati i contatti con Austria, Germania e Svizzera.
L’azienda ha intanto chiuso il 2015 con ricavi in accelerazione del 32% a 30 milioni di euro e quota 120 addetti: 20 persone assunte nel 2015 e 6 entreranno a breve. Quattro le piattaforme e-commerce, tre di proprietà più l’aggregatore farfetch. Nel 2015 il peso dell’estore è passato dall’11 al 23% del totale vendite con sprint in Oriente (Giappone e Corea), Usa e Nord Europa. Gli shop da 7 a 12. Nel 2015 Duca D’Aosta ha investito in una nuova piattaforma logistica. Il proprio brand è passato dal 3 all’8% delle vendite totali. L’obiettivo è un 16% nel 2016. Nell’inverno 2016 uscirà la prima capsule collection Venezia 1902 per donna.
Made in Italy e design in Venice, scritto nell’etichetta.
@eleonoravallin
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